martedì 16 dicembre 2008

la mamma chiede: dice solo poche parole, cosa si può fare? (video)

Bellissime le foto, peccato non aver potuto partecipare.... Mi avrebbe fatto piacere conoscerti e conoscere dal vivo Flavio e la sua mamma con la quale ho avuto modo di parlare telefonicamente tempo fa ma alcuni impegni famigliari me lo hanno impedito ( ho 4 figli naturali un bimbo di 4 anni adottato con sdd e un ragazzo di 17 in affido ).
Spero di avere altre occasioni e di poter partecipare, mi piacerebbe confrontarmi con te sul problema di linguaggio di Francesco (il bambino con sdd ), non parla ancora tranne poche parole (mamma babbo pappa tata ciao nonna ed altre comprensibili solo a chi lo conosce), ha una voce chiara e brillate, ha impostati piuttosto bene tutti i fonemi, riesce a pronunciare tutte le sillabe. Se gli viene chiesto di ripetere una parola o di nominare un oggetto ripete solo l'ultima sillaba. Se deve ripetere un parola più lunga, riesce a farlo purche sia divisa in sillabe però quando deve unire due sillabe, specie se diverse fra loro, non riesce a farlo e addirittura quando prova ad unirle queste escono diverse da come le pronuncia quando le dice separatamente es: Pa-lla diventa Pilla oppure Ca-ne diventa Chine...
Ti è mai capitato di seguire qualche bambino che presentava la stessa difficoltà di Francesco? Se trovi un pò di tempo per rispondermi te ne sarei grata, ovviamente senza alcuna fretta, intanto approfitto per farti tantissimi auguri di buone feste!!!
Ciao Loredana del forum pianeta down


ciao Loredana,
i ritardi di linguaggio vengono di solito trattati dopo i tre anni, come se i bambini non possano essere trattati sui prerequisiti del lingaggio stesso. questo ovviamente non è assolutamente vero, ANZI. il linguaggio è una delle fuzioni corticali superiori insieme a memoria, percezione, attenzione, movimento, capacità di risolvere problemi e via dicendo.
il fatto che "non dica" è solo l'aspetto fenomenico di quelli che sono i problemi, e trattare solo questo aspetto (cioè fare esercizi diciamo sulla fonemica) è riduttivo e poco qualitativo.
il bambino con ogni probabilità ha problemi sui prerequisiti del linguaggio, ed in particolare sul sistema visivo. ovviamente bisognerebbe valutarlo nello specifico per vedere quali componenti nel dettaglio, ma nei bambini down ci sono comunque deficit di esplorazione visiva (quindi fissazione, inseguimento, alternanza, indicazione, frammentazione dei movimenti oculari da quelli del capo, identificazione visiva - concetto di uguale, ecc.) oltre che problemi di sguardo condiviso (guardare dove guarda l'adulto mettendosi sul prolungamento del suo sguardo). questi sono alcuni dei prerequisiti del linguaggio, se mancano il linguaggio è ovviamente carente.
sul piano della produzione, devi considerare che nella quasi totalità dei casi non è quello il problema. il fatto che "non produca" è diretta conseguenza di probemi di comprensione del linguaggio: con ogni probabilità il bambino ha deficit di comprensione (bisogna vedere poi nello specifico, quali) e dovrebbe fare esercizi in situazione comunicativa, sia in produzione che (aggiungerei soprattutto) in decodifica. la situazione comunicativa è quella situazione terapeutica in cui il bambino deve essere messo nella condizione di DOVER COMUNICARE qualcosa all'adulto. questo ovviamente non significa semplicemente domandare oppure chiedere di ripetere ma mettere il bambino nella condizione di organizzarsi autonomamente.


per farti capire ti posto un video proprio di Flavio: il bambino qui aveva circa tre anni (forse qualcosa in meno), e parlava anche lui solo per singole parole. questo esercizio è una trasformazione visivo-linguistica. di solito viene utilizzato uno schermo tra il terapista ed il bambino, per impedire all'uno di vedere cosa fa/cosa vede l'altro. qui non è possibile perchè non c'è spazio, quindi mi giro io ed il bambino mi deve chiamare. l'esercizio era stato fatto perchè il bambino non utilizzava le forme verbali, quindi il materiale sono delle fotografie dove il soggetto è lo stesso e la variabile è solo ed esclusivamente il verbo. il bambino si organizza per comunicare qualcosa di sconosciuto alla terapista, "tirando fuori" elementi nuovi.
il bambino era in trattamento con me già da diversi mesi in cui erano stati fatti esercizi sul sistema visivo, sul riconoscimento dell'uguale, sulla coerenza del sì e del no, eccetera eccetera, altrimenti questo esercizio nello specifico non sarebbe potuto essere possibile.




Flavio2
Caricato da ninnallegra

lunedì 15 dicembre 2008

la festa di Natale


le renne...


evviva i palloncini!!


Michele pesca il suo regalo dal sacco di Babbo Natale
(mio padre si è prestato per l'evento!)


anche se le bambine dormono, Babbo Natale lascia sempre un regalo...


Livia pesca e Michele aspetta...




ora tocca a Flavio...


Martina pesca il suo regalo dal sacco di Babbo Natale!


è bello darsi una mano (Livia fa mangiare Irene)


Livia & Fabiana con un ritratto di Kiwi (un altro mio cane) fatto dal nonno di Irene e Miriam


lo ammetto mi ero portata anche i cani (quello è Mongo)
Fabiana e Marina (Domiziana) con Martina


Livia e Palloncino!


Flavio e la sua bellissima mamma Patrizia


a volte nascono nuovi Amori... (Livia & Michele)


Nuove Amiche


Martina e Miriam


Miriam e Irene

peccato per tutti quelli che non sono venuti nonostante il tempo fosse clemente. è stato carino lo stesso, ci siamo divertiti, abbiamo mangiato ed i bambini hanno giocato insieme. grazie!

venerdì 12 dicembre 2008

i mini-cicli

ho deciso di postare qui dul blog questa possibilità, di modo che magari qualcun altro ne venga a conoscenza:

ho deciso di effettuare su richiesta dei mini cicli intensivi di terapia (minimo due sedute al giorno, una al mattino ed una al pomeriggio) per una settimana (lunedì-venerdì) direttamente a casa di chi ne faccia richiesta, ovunque sia in Italia (dubito che qualcuno mi conosca all'estero!).

nel mini ciclo:
  • il bimbo fa un minimo di due sedute di terapia al giorno. la durata ovviamente dipende dalla capacità di attenzione del bambino.
  • vi viene consegnata la cartella riabilitativa con la valutazione, gli esercizi da fare, con quali modalità, e gli obiettivi che verranno raggiunti a breve termine (1 mese e mezzo) e a medio termine (max. 6-8 mesi). gli obiettivi a lungo termine generalmente non vengono inseriti (nei bambini si va con gli obiettivi fino ad un massimo di 12 mesi).
  • il terapista del vostro bambino può (anzi, dovrebbe) assistere, e può fare in questo modo un mini tirocinio intensivo: questo, oltre a dargli degli strumenti in più per trattare il bimbo, potrebbe rappresentare eventualmente per lui un nuovo percorso (o almeno così mi auguro).
chi vuole può contattarmi al 3474742661 per informazioni.

ps. scusate se non sto scrivendo in questi giorni ma sono veramente troppo impicciata!
pps. domani venite alla festa!!!! ci sarà babbo natale e forse anche il clown (se fa in tempo!)

ASS.CULT. PROGETTO RIABILITAZIONE ore 14.30 in poi
via Samassi 71
ROMA

giovedì 4 dicembre 2008

Lettera a Babbo Natale!

ho un amico in valle d'aosta che si occupa di un sacco di cose: di lavoro gestisce una scuola materna, ed ora sta pubblicando il libro di una fiaba per bambini. protagonista di questo libro è Rhèmy de Noel, un Babbo Natale.

in relazione a questo, ha istituito una specie di "Progetto Babbo Natale", per cui, scrivendo per l'appunto a questo babbo natale, il bambino riceve (ovviamente gratuitamente) una risposta scritta a mano da Babbo Natale in persona!!!

quindi, se vi interessa, vi lascio l'indirizzo per far scrivere una lettera ai vostri bambini. secondo me è una cosa carina per i bambini, e non impegna in nessun modo:

Rhémy de Noel, Babbo Natale di Courmayeur
11013 Monte Bianco
Valle d'Aosta

mercoledì 3 dicembre 2008

la terapista chiede: divaricatori per sempre?

Carissima non-fisioterapista
seguo il tuo blog da quando mi ci sono imbattuta per caso cascando nella rete alla ricerca di materiali sulla sindrome di Prader Willi e ritardi di maturazione ossea. Seguo una bimba con la sindrome di PW di 5 mesi e la sua famiglia nel mio studio. Sono una psicomotricista con una formazione psicopedagogica e mi occupo della presa in carico integrata dei bambini e delle loro famiglie. Questa bimba porta da quando è nata un divaricatore per tutte le 24 ore. Tranne quando arrivo io (la vedo a domicilio) e quando la vede la mia collega esperta di massaggio infantile. Proprio ieri ho avuto una telefonata per niente piacevole con l'ortopedico che ha procrastinato per altri due mesi l'utilizzo del divaricatore. A prescindere da una valutazione per l'appunto integrata di che cosa questo comporti per l'esercizio e per lo sviluppo della motricità spontanea della bambina. Per non parlare di che cosa vuol dire prendere in braccio la propria bambina sempre "imbragata". E tutto questo perchè - pare - dagli ultimi rilievi radiografici (ma non ti sembra strano che facciano ben due radiografie a distanza di 15gg??) la bambina si sarebbe mossa e quindi l'ortopedico non è sicuro che l'anca sia a posto. Non ho una grande esperienza di questa parte del lavoro e mi chiedevo se avevi qualche suggerimento a riguardo. Intanto complimenti per la grinta e per la chiarezza delle tue dichiarazioni, sandra

Cara Sandra,
mi fa piacere che ci sia almeno una terapista che legge il mio blog!
poichè non sono un ortopedico, non posso dirti se la bambina puà/non può/non deve togliere il gesso, ma ti faccio una considerazione: la maturazione delle trabecole ossee e soprattutto il centramento dell'anca all'interno del tetto acetabolare avvengono per costruzione di informazioni cinestesiche. ovviamente questa bimba è deprivata doppiamente delle informazioni che le servono, vuoi per questo divaricatore, vuoi anche per la patologia di tipo centrale ed i problemi cognitivi conseguenti (difficoltà di attenzione, di percezione, di memoria, di trasformazione, ecc.). a mio parere il massaggio va bene, nel senso che non le fa male, ma la bimba secondo me ha bisogno ALMENO IN SEDE DI TERAPIA di togliere il divaricatore per effettuare esercizi con informazioni cinestesiche E GUIDA TATTILE per lavorare sull'anca sì ma anche contemporaneamente sulla coordinazione occhio piede ed in generale sulla funzione conoscitiva degli arti inferiori in relazione agli altri sistemi (occhio, capo, tronco). ovviamente appena possibile, ed accertato il quadro di stabilità delle anche, togliere in ogni caso il divaricatore.
ti consiglio di utilizzare delle tavole con disegni fatti con superfici diverse (meglio bianco-neri per canalizzare la sua attenzione) con la bambina in posizione supina, conducendo tu stessa l'arto a sentire le superfici con il piede spostandolo e commentando le diverse sensazioni che provengono dalle superfici (ruvido-morbido-liscio) con dei suoni onomatopeici che rimandino alle sensazioni (aaah! ahiahiahi! gratta gratta!) facendo attenzione che la bimba guardi il piede che si muove sulla tavola. nel frattempo lavorerei sul sistema visivo (fissazione, inseguimento, alternanza, movimenti degli occhi a capo fermo, coordinazione occhio-capo e occhio-mano) perchè appena tolto il divaricatore dovrà cominciare a lavorare sui trasferimenti di carico in posizione long sitting e queste competenze saranno fondamentali per fare degli esercizi che abbiano un senso piuttosto che sballottarla a destra e a sinistra spingendola per ottenere un paracadute che (spero converrai) ha veramente poco senso in termini conoscitivi.
se hai bisogno di altri consigli, mi puoi scrivere o chiamare al telefono senza problemi.

in bocca al lupo e... mi raccomando: la parola d'ordine è e deve essere sempre consapevolezza.

ps. x tutti: ho risolto la questione "tutina Adeli" per telefono, e risolverò quella "Fay" faccia a faccia, quindi per ora sono rimasta indietro solo per quanto riguarda il domandone sui principi teorici delle diverse metodiche riabilitative. *che fatica*
comunque ieri sono andata a casa di una bimba a vederla, e parlando con la sua mamma ed un'altra che ho sentito ieri sera, ho pensato ad un altro progetto: mi piacerebbe fare dei piccoli gruppi di lavoro e di relazione con bambini con disabilità differenti, un paio di volte al mese. devo pensare bene però a quali attività potrebbero essere belle da fare. ed ecco qui l'ennesimo progetto in partenza... ora scappo che ho un bimbo in valutazione!