giovedì 28 maggio 2009

la nonna chiede: si può fare l'ETC a due mesi?

cara Fabiana, al mio piccolo nipotino G. hanno riscontrato un'ipertono alle gambe e alle braccia in seguito ad leucomalacia periventricolare (penso si scriva così). probabilmente è affetto da tetraparesi spastica ma è troppo presto per capire l'entità visto che il bimbo, nato alla 30^, ha attualmente due mesi corretti. Premetto: il bimbo riesce a mettersi già le mani in bocca, sorride, tiene su la testa, è rigido negli arti inferiori, meno in quelli superiori (ma non sempre) ma i movimenti che fa non mi sembrano "strani". Ha iniziato la fisioterapia presso un centro accreditato dalla AUSL. Leggendo il tuo blog mi sono molto incuriosita. Ma è possibile applicare l'ETC a bimbi molto piccoli come il mio G.? C'è un centro che pratica questa fisioterapia anche in Abruzzo? Grazie, Clara

Gentile Clara,
il bambino più piccolo che ho trattato aveva 15 giorni. assolutamente i bambini molto piccoli si possono e si dovrebbero trattare TUTTI con l'ETC: i bambini con PCI hanno tutti, a diversi livelli, problemi visivi a livello di fissazione, inseguimento, alternanza, coordinazione occhio mano, occhio piede... se il bimbo è molto piccolo si creano attraverso gli esercizi i presupposti per fare in modo che questi comportamenti (che costituiscono i presupposti basilari per tutti i comportamenti motori successivi) vengano acquisiti e non ci si ritrovi a doverci lavorare obbligatoriamente quando il bimbo ha due, tre, sei anni. lavorare su un bimbo molto piccolo è entusiasmante, sia perchè i cambiamenti si vedono in tempi molto brevi, sia perchè il bambino non è ancora "sporcato" da metodiche riabilitative che lo disorganizzano a livello cerebrale.
comunque, è vero che il bimbo ha due mesi corretti, ma ha comunque fatto esperienza di vita per un tempo più lungo, quindi io non ritengo giusto, visto che c'è una patologia accertata, sostenere che per alcune cose "bisogna aspettare vista la prematurità". inoltre sebbene sia piccino, le faccio presente che è comunque sempre possibile farsi un'idea della gravità di base degli esiti della lesione, sebbene questa condizione non sia necessariamente indicativa per la prognosi (ci sono bambini che evolvono spontaneamente in modo discreto, altri meno, ed in questo il tipo di riabilitazione fa veramente la differenza). certo è che alcuni aspetti potrebbero essere positivi (il sorriso, il mantenimento del capo, il portare la mano in bocca, ecc.), ma bisogna valutare come e quando questi comportamenti si verificano. dalle sue parole (ma ovviamente se non vedo il bambino, non posso giudicare, quindi faccio solo un'ipotesi) il bambino potrebbe evolvere funzionalmente in una diparesi (quindi un problema agli arti inferiori), ma in questo caso le faccio presente che moltissimi dei bambini che ho visto (e sono generalmente quelli dove non c'è un'insufficienza mentale di base), che funzionalmente sarebbero potuti essere una diparesi, sono "restate" tetraparesi a causa dell'intervento riabilitativo SCORRETTO, in primis bambini messi in piedi troppo presto e fatti camminare alle parallele prematuramente (prima quindi dell'acquisizione della posizione seduta e della stazione eretta), quindi mi raccomando stia attenta.
per quanto riguarda l' Abruzzo, posso chiedere nel giro di conoscenze se trovo un terapista (il problema non è "trovare un centro" ma "trovare un bravo terapista"), provi a chiamarmi la prossima settimana per ricordarmelo. mi perdoni, ma a volte sono strapiena di impegni e qualche pezzo me lo perdo per strada ;)

mercoledì 27 maggio 2009

la testimonianza: dal "tradizionale" all'ETC

Sarò breve per motivi di tempo e anche per non ripetere concetti già ben esposti dai genitori di Alessia ed Irene!

Mia figlia S. in seguito a problemi prenatali ha riportato una pci. Già dai primi mesi si vedeva che era sveglia, socievole ed interessata a ciò che le succede interno, mangiava e beveva bene, cresceva, ecc. Verso i 5-6 mesi alcuni riflessi neonatali non erano ancora passati. “diamole tempo, aspettiamo, …” dicevano i dottori. Ad 8 mesi siamo stati indirizzati dalla neuropsichiatra dell’asl verso la fisioterapia. Iniziamo ad andarci prima una volta a settimana poi tre, fisio prevalentemente Bobath. Miglioramenti? Mah.. sì qualcuno.. qualcosina… boh… l’ipertono agli arti inferiori diminuisce, muove di più le braccia ma il movimento non è certo buono, è “scattoso” e rigido.. seduta da sola non ci sta… gli arti superiori si irrigidiscono molto se vuol prendere un oggetto, se provi ad allungarle il braccio, questo “tira” un sacco… le gambe idem..

Intanto quando S. ha 20 mesi trovo nella sezione Genitori Insieme di Disabiliforum molte informazioni utili e vengo a conoscenza dell’ETC. Chiedo a Fabiana di venire a fare la valutazione da noi…

Decidiamo quindi di passare all’ETC avendo una fisioterapista abbastanza vicino a noi, e chiedendo anche alla fisioterapista dell’asl (che fortunatamente si rende disponibile) almeno di NON fare certe cose contrarie ai principi dell’ETC, come ad esempio far provare alla bimba a prendere da sola gli oggetti, o mettere la bambina in posizione quadrupedica o altro; e di fare invece esercizi con superfici tattili o altri su indicazione delle fisioterapiste ETC che ci seguono.

Dopo 5 mesi di ETC (2 sedute a settimana più qualche esercizio fatto in casa, anche se non tutti i giorni) si notano questi miglioramenti: irradiazione e RAAS sono molto ridotte, riesce a stare seduta per un po’ con appoggio posteriore e gambe distese mantenute morbide (poi cade, ma rimanerci di più è il prossimo obiettivo!), riesce tenere le mani più aperte e morbide, il controllo del capo è molto migliorato e anche la schiena è più dritta (passatemi questi termini semplici da genitore non esperto). Anche se non era negli obiettivi degli esercizi fatti finora, si nota che i movimenti che S. vuole eseguire da sola sono molto migliori di prima, braccio allungato, mano aperta (e l’altra mano/braccio non si muovono..) e adatta di più la mano all’oggetto da afferrare, con una presa “buona”. ha cominciato a comunicare sì e no con coerenza, gli "startle" che aveva sono quasi scomparsi.

Sembrano piccoli miglioramenti ma ho capito che con l’ETC non vengono trascurati questi aspetti che faranno la differenza quando nel percorso riabilitativo di S. si passerà a fasi più importanti (che ne so… la stazione eretta?). Per quel che ne so nella terapia tradizionale (leggasi asl) ad una certa età si prova comunque a mettere il bambino in piedi, consapevoli che con tot ipertono, tot irradiazione, mancanza di controllo del tronco e via dicendo il risultato sarà quel che sarà… Nell’ETC questo non avviene, il bambino viene messo in piedi quando è realmente pronto, anche se questo vuole dire aspettare di più…

…ma che problema è aspettare se poi il risultato è migliore?!

Ciao, M.

lunedì 18 maggio 2009

TERZA PARTE: l'aspetto etico dei viaggi della speranza in Florida

Dopo la prima e la seconda parte, mi accingo finalmente a concludere la mia personale analisi di questo circo imbastito da imbonitori che è costituito dai viaggi della speranza in Florida, parlando dell'aspetto più triste, aberrante e disumano di tutta questa farsa, e cioè il piano etico.
Abbiamo visto come questo "centro unico al mondo" non sia affatto una clinica, come la riabilitazione che vi si fa sia estremamente scadente, e di come l'ossigenoterapia lì fatta sia altamente pericolosa in quanto non vengono rispettate, all'interno di questo stabile, neanche le più elementari norme di sicurezza, con i risultati che purtroppo abbiamo potuto vedere tutti, relativamente all'incidente del bambino ustionato sul 90% del corpo, ancora gravissimo, e di sua nonna, deceduta nell'incendio della camera iperbarica.

Ebbene, tutto questo ovviamente non è certamente gratis. i preventivi sono di diverse centinaia di migliaia di euro per diversi mesi di terapia, che comprendono anche due ore di ossigenoterapia al giorno (troppe, più di una seduta giornaliera non è solo inutile, ma causa l'effetto Paul Bert e/o quello Lorrain-Smith con conseguenze gravissime sulla salute) e quattro-cinque ore di "fisioterapia intensiva" con metodo therasuit, prestazioni a prezzi anche quadrupli rispetto a quelli che si pagherebbero qui anche volendoli fare privatamente.

in sostanza il succo è: tu paghi, io ti dò quante sedute vuoi, quante ore vuoi, di quello che vuoi.

i risultati sono questi: se il genitore "chiede" in maniera del tutto inconsapevole ed in assenza totale degli strumenti e delle conoscenze necessarie per comprenderne la pericolosità, due ore di ossigeno al giorno per il proprio figlio, lì sicuramente risponderanno sorridendo che non c'è assolutamente problema.

le famigerate cinque ore di fisioterapia che sono ritenute fondamentali perchè "per un bambino con una lesione cerebrale bisogna fare più ore possibili" sono assolutamente inutili (al di là che sono fatte malissimo, ma questo è un altro problema), anzi, spessissimo nocive, e vi spiego perchè, così quando certa gente che di riabilitazione non sa nulla, vi chiederà come mai vostro figlio non fa ottanta ore di terapia al giorno proprio come quello lì che ha visto in televisione, guardandovi con disprezzo e pensando io per mio figlio farei di più, sapete cosa rispondergli:

ogni volta che il bambino apprende qualcosa di nuovo (mettiamo ad esempio, un movimento, un gesto, una strategia, o altro), e questo avviene solo attraverso l'attenzione del bambino stesso, si formano delle connessioni temporanee. queste connessioni in un primo momento sono assolutamente nuove, dunque il sistema inizialmente aumenta la produzione di neurotrasmettitore per quella sinapsi. questo processo è temporaneo, perchè questo aumento non può essere infinito, ma dura un tempo breve, inizialmente una manciata di minuti, dunque quando il neurotrasmettitore è "terminato", la sinapsi si appoggia alle altre connessioni, ovvero non quelle nuove dell'apprendimento, ma quelle "vecchie" degli schemi patologici. a quel punto emergono i comportamenti patologici e generalmente nei bimbi con PCI l'aumento dell'irradiazione e della RAAS all'interno dell'esercizio corrisponde proprio al momento in cui il neurotrasmettitore "è terminato" e dunque alla "fatica neuronale".
a quel punto, continuare significa incrementare la patologia: è come quando ognuno di noi cerca di imparare qualcosa di molto complesso leggendolo sui libri: dopo le prime venti pagine abbiamo "troppa roba in testa" e andare avanti non solo ci fa perdere tempo perchè non apprendiamo, ma non aiuta il consolidare di quello che volevamo apprendere. e non è vero che un bimbo con una PCI "non funziona" come quello sano, E' LA STESSA IDENTICA COSA.
bisogna fermarsi e riprendere successivamente (ma non dopo un quarto d'ora o un'ora... i tempi sono altri). nel corso delle sedute successive, se l'esercizio è fatto bene e se i tempi giusti vengono rispettati e non forzati, le connessioni piano piano si consolideranno, aumentando via via prima il numero delle vescicole contenenti il neurotrasmettitore, e successivamente il numero dei bottoni sinaptici, e quindi delle ramificazioni che sfruttano quel collegamento. a quel punto, c'è stato l''apprendimento, ed anche lì non ha senso continuare a ripetere, perchè la novità non è più novità.

comunque, al di là delle spiegazioni "tecniche", il succo è che la politica del "basta che paghi", non funziona. tra l'altro non si è mai visto da nessuna parte che il paziente o il parente del paziente decide "quanta" terapia (di qualsiasi tipo) si debba fare, un diabetico non dice al medico dottore mi dia più insulina così sto meglio, ma si fida della cura assegnatagli e non la mette in dubbio. allo stesso modo, quando ci si affida ad un professionista, ci si deve fidare delle sue indicazioni, sia in termini qualitativi che quantitativi. affidarsi a chi, sul piano medico, in barba alla sicurezza ed al bene del paziente, ti dà tutto quello che chiedi, basta che firmi l'assegno, oltre che rischiosissimo è indice di scarsissima professionalità e assenza totale di scientificità.

i viaggi della speranza hanno anche un altro risvolto, sempre sul piano etico, e sempre collegato al problema del "come pagare": il dramma delle collette.

questi "trattamenti miracolosi" che permettono addirittura la guarigione da patologie incurabili, (anche se ora, a distanza di qualche anno, visti gli scarsissimi risultati, le cose cominciano a ridimensionarsi e si cominciano a leggere sui blog, invece dei precedenti supposti miracoli, cose tipo "anche piccolissimi miglioramenti sono importanti") costano centinaia di migliaia di euro. CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO PER OGNI BAMBINO. sono soldi che, se messi tutti insieme, permetterebbero di aprire non un centro di riabilitazione, ma dieci; il problema è che ognuno, in una mentalità tipicamente italiana, (la stessa mentalità che fa passare sulla corsia di emergenza mentre tutti gli altri fanno la fila), pensa per sé dicendosi "perchè interessarmi di tutti gli altri, io penso a mio figlio" e così i progetti utili per tutti non vanno avanti, mentre quelli sì inutili, ma per uno solo, ce li sbattono sui media in ogni dove. capiamoci, non ce l'ho con le famiglie che raccolgono i fondi, il problema è a monte, è un problema culturale in cui tutti ci riconosciamo quando pensiamo in modo del tutto acritico beh, pur di avere una speranza io farei di tutto.
figuratevi che un paio di anni fa, una raccolta di fondi per la ricerca sulle epilessie farmacoresistenti (già, anche la West) fruttò 33.000 euro in tutta italia. TRENTATREMILA EURO. i soldi raccolti sarebbero potuti andare a vantaggio di tutti questi bambini, eppure nessuno mette mano al portafogli se non c'è la piaga dolorosa dove andare a mettere il naso attraverso la TV, l'invasione mostruosa del dolore degli altri, mostrato nei minimi dettagli, o al limite uno o più personaggi famosi (vedi Telethon ad esempio) che dicono "guarda, io l'ho fatto, fallo anche tu". allora sono milioni di euro che fioccano.

la storia "classica" è questa: si guarda in TV o su un giornaletto l'ennesimo programma trash pomeridiano dove si sbattono in diretta le disgrazie di chiunque, purchè siano "vere" e purchè facciano più pena possibile per tirare su l'audience. immediatamente balza alle orecchie e agli occhi la storia dell'ennesimo bambino sfortunato, che raccoglie i fondi perchè la "cura" per la sua malattia è solo in Florida, e servono tanti soldi, qui in italia nessuno mi ha dato speranza, lì invece dicono che lo guariranno, aiutate il mio piccolo angelo, e le ali spezzate e tutto il resto.
non ci si rende conto che questa "macchina" ormai partita, da un lato è aberrante perchè dà informazioni non corrette (alimentando una speranza che non c'è, visto quello che abbiamo visto nelle puntate 1 e 2), dall'altro è eticamente mostruosa, perchè dà della disabilità un'unica, insultante versione: quella della famiglia disperata "costretta" a elemosinare per curare il proprio figlio e portarlo in giro a destra e a sinistra come un pacco per "aggiustarlo", mentre lo stato italiano "cattivo" non dà nulla. in sostanza, passa l'idea che non si possa fare che così, chiedere soldi alla gente di buon cuore per poter offrire qualcosa di "serio" (anche se non lo è, ma questo non importa a nessuno) al proprio figlio così malato. in realtà la maggior parte delle situazioni sono completamente diverse: madri e padri che ogni giorno convivono con la disabilità accettando serenamente il proprio figlio (il che non significa non fare nulla per cambiarlo, ma semplicemente mettere in primo piano la sua serenità e quella della famiglia, che a mio parere è la scelta che dà alla lunga più risultati), combattendo ogni giorno affinchè vengano rispettati i suoi diritti, in silenzio, senza "diventare mediatici" per avere scorciatoie.

Queste famiglie, che vivono con equilibrio e dignità, si sentono ogni giorno, da due anni, chiedere ho visto che c'è quel bambino tal dei tali che va in florida, perchè non ci vai anche tu? pensa! c'è la mamma tal dei tali che l'ha portato persino in Florida! e tu? non ci vai?
A volte, dai e dai, alla fine nonostante la loro scelta di vita avesse molto più senso, a causa di questa pressione queste persone cominciano a sentirsi in colpa, inadeguate, ed a pensare e se più in là mi pentissi di essere stato "avaro" e non aver fatto il meglio per mio figlio? e se fosse davvero la speranza? piuttosto per mio figlio mi vendo tutto quello che ho! e si riparte in questo modo. come avrete capito, il tutto avviene spessissimo in maniera del tutto acritica sull'onda emotiva del "devo fare tutto quello che posso", senza calcolare che "tutto quello che posso" deve essere però qualcosa che serva davvero, e non una truffa da cui ci si può cavare al massimo una palata di debiti! si può fare sempre qualcosa in più, è vero, ma che quel qualcosa sia sensato.

C'è poi da dire che le nostre strutture d'eccellenza sullo studio delle malattie rare, delle epilessie, e via dicendo, sono d'eccellenza VERA, e i medici italiani (o almeno molti di essi) sono sicuramente più coscienziosi e più seri di quelli della Florida: spero che nessuno almeno si sogni di togliere farmaci antiepilettici con manovre da stregone. l'esterofilia che ci fa dire che in America c'è la soluzione non ha ragione di essere: ormai sono rarissime le patologie per le quali all'estero ci siano soluzioni migliori che in Italia (per la riabilitazione poi, siamo messi male ovunque), anzi, molto spesso sono i medici esteri che vengono qui ad imparare dai nostri. il fatto che tutti vi dicano che in sostanza, da alcune patologie non si può guarire, significa che è vero. non si "guarisce" dalla PCI, non si "guarisce" dalle sindromi genetiche, nè dalle malformazioni cerebrali. si può migliorare, ma di certo non in quel modo.

ricordatevi che chi vi dice il contrario lo state pagando centinaia di migliaia di euro, e sta facendo leva proprio sui vostri sensi di colpa.

E' invece fondamentale comprendere come sia necessario combattere per i diritti di tutti, perchè se tutti, ma proprio tutti, facessero un pezzetto, le cose si potrebbero cambiare.

che quello che venga passato in riabilitazione in Italia non sia granchè è verissimo, ma lo è sul piano soprattutto qualitativo, e a meno di casi particolari non su quello del "numero delle ore di terapia". a parte che in Florida quello che vi viene dato "in più" viene pagato profumatamente, non è che ve lo regalano, quindi lì non è che "sono più buoni" o "lì sì che sanno fare riabilitazione": se vi cercate un bravo terapista e lo pagate, anche qui in Italia potete fare "quante ore volete", non c'è mica bisogno di andare in Florida, e comunque con ogni probabilità la riabilitazione sarà migliore di quella, veramente pietosa, che potreste fare lì.
La differenza è che probabilmente nessuno donerebbe un euro per far fare "solo terapia" ad un bimbo, con tutto che avrebbe quantomeno senso: se però lo slogan è diamogli la possibilità di camminare, parlare, facciamolo tornare a sorridere, portiamolo in Florida, allora nessuno si prende la briga di informarsi e semplicemente, pensando per un nanosecondo la vita di un bambino non ha prezzo e dimenticandosi il tutto esattamente quattro secondi netti dopo, tutti si mettono la mano al portafoglio, in uno di quei piccoli gesti che non richiedono alcuna fatica, ma che tranquillizzano la coscienza delle persone che con la disabilità non hanno nulla a che vedere, e liberano gli stessi dei sensi di colpa per il fregarsene altamente per tutto l'anno di quella famiglia del terzo piano che ha un bimbo proprio così, uguale uguale.

comunque, in un modo o nell'altro, alla fine si comincia a cercare su google e si trovano altre decine di blog, tutti raccolgono soldi, tutti vogliono andare in questa clinica del miracolo. al che ci si comincia a chiedere e perchè io no? sarà allora vero, che guariscono questi bambini! se lo scrivono tutti, sarà vero!! e, quando non si decide di vendersi la casa, si apre l'ennesimo blog per raccogliere i fondi. senza pensare che quelli che il blog l'hanno già aperto, hanno fatto nello stesso identico e acritico modo: guarda la TV, cerca su internet, trova altri blog, apri il tuo blog. in questa "catena" l'unica informazione che si raccoglie è quella "pubblicitaria" del centro stesso, e quella dei genitori che raccolgono i soldi, nulla più.

a volte, e questo è ancora più grave, si incappa in personaggi loschi anche qui in Italia, evidentemente in "collaborazione" con questi centri floridiani, o che almeno hanno voluto accaparrarsi una bella fetta del business, lucrando sulle situazioni di disgrazia delle persone che si rivolgono a lui. questa orrida gente propone trattamenti "di preparazione" al volo in Florida costituiti da agopuntura, massaggi, e via dicendo, più la solita tutina. tutto questo avviene in un centro benessere dove il costo della sola tessera annuale per poter accedere alla riabilitazione con la tutina (sempre all'interno del centro benessere) è di 25.000 euro (non me lo sono inventato, l'ho preso dal suo sito). questi 25.000 euro però vi faranno avere la tessera costituita da

Una Meravigliosa sfoglia di Platino dal peso di 55 gr. con incastonato uno Zaffiro purissimo. Una realizzazione unica, frutto del lavoro sapiente ed artigianale di un Maestro Orafo ed un Grafico d'eccezione. Un'incisione perfetta eseguita a mano per ricordare il Nostro centro e mostrarlo agli altri che non crederanno ai loro occhi.

ah, non vi preoccupate se vi sembra troppo, perchè nei 25.000 euro saranno compresi anche

Una serie di accessori abbinati alla nostra Tessera d'eccezione: Completo SPA dell'Armani esclusivo del Mondo Orientale (Accappatoio, Vestaglia in seta, Pantofole, ed altro ancora).

fondamentali, per il recupero di una lesione cerebrale, no?
non riesco a costruire una frase che esprima come mi sono sentita nel leggere questa roba, senza tirare fuori una palata di insulti.

so per certo però che questi soldi (e già sono tanti, di certo poche persone possono permettersi di tirare fuori 25.000 euro sull'unghia) in molti casi non bastano, perchè per fare agopuntura e inutili massaggetti questo tizio arriva a chiedere anche 80.000 euro (solo per il trattamento "iniziale" ovviamente), nonostante abbia fatto spargere la voce che "tratta i bambini gratuitamente". questo personaggio mostruoso si fa chiamare "Professore" ma a parte la laurea in medicina e chirurgia, dal suo curriculum non sembra potersi avvalere di alcuna specializzazione a parte qualche pomposo titolo di scuole cinesi. nella pagina dedicata alla famigerata tutina, fa addirittura disinformazione totale per accaparrarsi clienti, infatti afferma che "migliora il linguaggio" o che "manda impulsi al sistema nervoso centrale", ma dico scherziamo?!

a questo punto faccio un annuncio (non è pubblicità perchè il medico in questione non lo neanche, nè me ne viene nulla) : se volete un medico omeopata che è anche agopuntore meraviglioso a Roma, con due specializzazioni di cui una è pediatria, che i bambini li tratta gratis DAVVERO, contattatemi: ve lo dò io. vi dovrete mettere in fila ed aspettare, ma alla fine della giornata vi accoglierà col sorriso sulle labbra, non vi chiederà nulla nè affermerà di poter guarire vostro figlio, se ha una lesione cerebrale, però cercherà di aiutarvi nel miglior modo possibile. è una persona umana, con un'etica di ferro, che non si occupa in alcun modo di riabilitazione, come è giusto che sia, si occupa di pediatria.

purtroppo l'aspetto più grave è che i genitori sono lasciati completamente da soli in questo percorso, a partire dalla diagnosi, buttata lì come un sasso dentro ad un lago, senza spiegazioni, senza comprensione del dolore.
nessuno li "accompagna" in questo viaggio alla scoperta dell'accettazione, che richiede anni di sofferenza e lavoro su se stessi( e non è detto che ci si arrivi mai) ; così se non si hanno gli strumenti soprattutto emotivi per affrontare una sofferenza così grande come quella della disabilità del proprio figlio, si finisce in un turbine senza fondo, dal quale difficilmente ci si tira fuori.
nessuno insegna a questi genitori a conoscere il proprio figlio per quello che è, a mettere la sua serenità al primo posto e a comprendere che a volte i bisogni ed i desideri della mamma non sempre collimano con quelli del bambino.

in questo mondo aberrante, dove se non sei perfetto semplicemente non sei, la famiglia si imbarca in un viaggio che non finisce mai, alla ricerca continua di qualcuno o qualcosa che "sappia aggiustare quello che è rotto", con il rischio di finire preda di imbonitori senza scrupoli e sfasciando molto spesso le famiglie. si giustificano ore e ore massacranti, attrezzi, manovre ed interventi dolorosi ed inutili con il pericolosissimo è per il suo bene, talvolta addirittura con il ma tanto si diverte! senza considerazione della personalità del bambino, della sua dignità (e questo avviene sempre più spesso quando il bimbo non parla): lasciato da solo ad arrancare su uno scivolo dove non riesce a muoversi, per decine di minuti, o con tutori che fanno le piaghe da compressione perchè mi hanno detto di metterli, o altre decine di cose assurde che però vedo ogni giorno.

tutto questo è molto triste, ma non è mai colpa dei genitori, ma del mondo in cui viviamo. la medicalizzazione e la patologizzazione di tutto sono all'ordine del giorno, ed è per questo che lo stesso centro che cura la cellulite, ora si mette a trattare le PCI.
io sono certa che se questi genitori venissero accompagnati in questo percorso sì doloroso, ma di certo non privo di soddisfazioni, tante oscenità non si vedrebbero. lo dico perchè nella maggior parte dei casi (anche se devo dire per esperienza personale non proprio tutti, ma questo deriva in parte dalla personalità di ciascuno), quando si spiegano le cose con raziocinio e logica, e mostrando la reale differenza sia nell'approccio al bambino che nei risultati, tutto diventa comprensibile e chiaro, e non serve essere laureati in neuroscienze per capirlo, bastano gli occhi e le orecchie, e l'amore per il proprio bambino. eppure nessuno si preoccupa di spiegare, di parlare con questi genitori, di far capire loro che cosa possono davvero fare per i loro figli: al massimo li si trasforma in manovalanza per fare ore ed ore ed ore di esercizi inutili e ripetitivi, con risultati più scadenti che mai sia sul piano riabilitativo che su quello umano.

se la medicina odierna si preoccupasse di curare le persone, e non le malattie, se i bambini venissero considerati come persone con una personalità, delle emozioni, e con un diritto ad una vita qualitativa indipendentemente dalla gravità, e non come una patologia incurabile, non ci si venderebbre la casa, non si finirebbe preda di truffatori che chiedono decine di migliaia di euro per fare massaggi e agopuntura, non si metterebbe in piazza il proprio dolore sbattendolo in faccia a milioni di sconosciuti aprendo le proprie ferite alla pubblica pietà nella ricerca di qualcosa che non può arrivare, e sarebbe possibile per tutti una vita, seppur diversa, possibile e serena.

andiamo avanti, e speriamo che qualcosa cambi davvero, con l'impegno e la buona fede di tutti.

giovedì 14 maggio 2009

I viaggi della speranza in Florida: SECONDA PARTE, LA "FISIOTERAPIA MIRACOLOSA"

ho visionato decine di video dei "bambini floridiani", nella ricerca di qualcosa di miracoloso, e di riabilitazioni uniche al mondo, ma ho trovato solo:

  • banalità e aberrazioni: la maggior parte di quello che viene fatto è un derivato del Bobath, che viene fatto qui in Italia da circa il 90% dei terapisti che trattano i bambini, con la differenza che il Bobath "floridiano" è fatto anche male. onnipresenti i palloni, i cunei, i rulli e via dicendo: se è questa la "riabilitazione miracolosa", tanto valeva rimanere a casa: con ogni probabilità l'ultimo studente ripetente della scuola di neuropsicomotricità dell'età evolutiva farebbe meglio.
    le manipolazioni fatte (che comunque sarebbero poco utili) oltre ad essere vecchie di decine e decine d'anni, sono fatte in modo approssimativo e banale: per fare un esempio, ho visto praticamente sempre fare gli allungamenti dei tendini d'achille senza tenere conto dell'allineamento del calcagno (l'allungamento -ammesso e non concesso che serva- andrebbe fatto con il tallone nell'incavo della mano mantenendo allineata la caviglia, portando in alto tutto il piede con il polso, e non spingendo le punte delle dita verso l'alto), con la conseguenza di non allungare proprio nulla, ma soprattutto col rischio di aumentare il valgismo causato dalla lassità legamentosa e sfasciare una caviglia, e potrei raccontarne altre. comunque in generale, a livello di manovre non c'è proprio niente, ma niente, ma niente di introvabile: in generale anche il peggior terapista Bobathiano in Italia farebbe di meglio.
  • truffa professionale: manipolazioni su bambini in stato soporoso (cioè completamente addormentato) dopo grappoli di crisi epilettiche (vedi prima parte), e alle rimostranze della mamma ("forse se dorme non va proprio bene...") il commento "se dorme è meglio, così sta più rilasciato". vergogna. vergogna. vergogna.
  • osteopatia, chiropratica, massaggio cranio sacrale e simili: un osteopata serio inorridirebbe nel guardare quei filmati, in primis perchè le manipolazioni sono fatte malissimo, e poi se è serio davvero tratta i bambini senza assolutamente sostenere che quella che fa è la riabilitazione delle lesioni cerebrali, al limite può cercare di dare una mano e limitare alcuni disturbi. figuratevi che Marcel Bienfait, fondatore dell'osteopatia e grande conoscitore dell'anatomia e della fisiologia, relegava il cammino a mero riflesso midollare. così, punto e basta. l'osteopatia non si occupa di per sé dei problemi del sistema nervoso centrale, ma di quelli della struttura (fasce, muscoli, ecc.). andare da un osteopata ogni tanto farebbe bene a tutti: è piacevole (in alcuni casi) o se è doloroso, dopo sicuramente ci si sente meglio. ma seppur utile nel caso di alcune patologie di tipo ortopedico, non sarà la terapia craniosacrale a fare la differenza sostanziale nei miglioramenti di questi bambini che hanno problemi molto, molto complessi a carico delle funzioni cognitive (problemi di attenzione, di linguaggio, di memoria, di capacità di risolvere problemi, disturbi della somestesi, della cinestesi, visivi, tattili, ecc.) , a causa dei quali si mostra il problema "motorio".
  • attrezzi attrezzini e attrezzucci: i tutori e gli splint sono la norma, più altre carrucole indescrivibili. non si tratta di tutori spaziali (il principio sarebbe comunque lo stesso), il massimo che ho visto sono dei cosiddetti tutori reciprocanti (sono dei sarcofagi mostruosi che ci sono anche qui, ve li passa la ASL nonostante costino sopra i 20000 euro), che partono dalle ascelle e arrivano ai piedi, con snodo alle anche e al ginocchio, che camminano praticamente anche da soli. Non sto scherzando: quando lavoravo in ospedale, questi tutori venivano prescritti: in sostanza se vengono messi in piedi senza il bimbo dentro, e si dà una leggera bottarella laterale all'altezza del tronco, il tutore gioca di spostamenti di carico portando avanti la gamba controlaterale e "oscillando" spostandosi. in pratica, va da solo anche contro la volontà del bambino, anche se il bambino non ha idea di dove stia andando, anche se il bambino non guarda neanche cosa sta facendo, o anche mentre il bambino fa altro. questo ovviamente non è definibile come "cammino", al massimo come "spostamento", soprattutto se si pensa che comunque, in questo modo questo povero figlio non potrà mai andare da nessuna parte. i tutori reciprocanti sono infatti enormi e assomigliano all'imbracatura di robocop. li ho visti utilizzare in allegra sinergia con tutori rigidi in estensione per le braccia (già, nel caso lo schema in estensione degli arti superiori, causato dalla lesione non fosse sufficiente, li irrigidiamo ancora di più) di modo che le mani rimangano "legate" al deambulatore che il bimbo ha davanti.
    io mi rendo conto che faccia piacere al genitore "vedere il bimbo in piedi", aggrappandosi all'illusione che quella roba lì possa essere chiamata "deambulazione", ma qui bisogna vedere le cose come stanno: se i prerequisiti del cammino non ci sono, non ci sono. bisogna lavorare su quelli. se il bimbo non mantiene il capo, o non riesce a stare seduto, semplicemente in piedi non ci sta. possiamo forzare la condizione fisiologica del bambino stiracchiandolo e sostenendolo con attrezzi degni di una fabbrica (questa è la tecnologia che ormai evita qualsiasi confronto con la realtà), ma i risultati saranno estremamente scadenti, soprattutto sul lungo periodo: i danni saranno evidenti nel giro di pochi anni, a carico delle anche e delle ginocchia, che si lusseranno (se già non lo sono, visto che al centro dei sogni non si degnano neanche di controllare, a quanto sembra, così in piedi ci mettono tutti); a carico della muscolatura che tenderà ad irradiare maggiormente (già perchè il tutore mantiene l'arto nella posizione corretta solo in apparenza: in realtà, trovando una resistenza, questo spinge ancora di più, con conseguente incremento dell'ipertono) a causa delle difficoltà ad organizzare una stazione impossibile da mantenere con conseguenti interventi di allungamento; a carico del tronco, con scoliosi da compenso, ecc.
    ricordate questo: non esistono soluzioni semplici per problemi complessi. il principio "se non stai in piedi, ti ci metto io" non funziona, altrimenti questi bambini, che vengono tutti, senza esclusione di colpi precocemente verticalizzati (orrendo il termine, orrenda la funzione) con statiche, tutori, attrezzi eccetera, camminerebbero tutti. invece, guarda caso, alla fine dei conti con questo tipo di approccio, camminano solo quelli che comunque avrebbero camminato in ogni caso. gli altri, oltre a non camminare, di solito finiscono plurioperati.
  • la "tutina rivoluzionaria": la therasuit o la Adeli (identica alla therasuit, cambia solo il colore) e loro versioni più soft come la la theratogs (scusatemi, ma il nome mi mette i brividi: ha lo stesso suono di teratogeno, e se qualcuno si ricorda il Taliomide, non lo troverà divertente), è più o meno l'ennesimo attrezzo in version diverse. nuovi colori, nuovo materiale, ma il principio è sempre quello: mettere il bambino nella posizione in cui non sta, tirando dove cede e mollando dove tira, sperando che la acquisisca.
    trattasi delle varie tutine con elastici e/o tiranti costituite da vari "pezzi" (gilet per il tronco, pantalone per gli arti inferiori, nel caso della therasuit e della Adeli anche cappuccio per il capo, ecc.) che si aggrappano sul corpo stesso del bambino (nel caso della therasuit anche alle pareti per "appendere" questo povero figlio stiracchiandolo) attraverso tiranti e/o velcro.
    Il principio non è diverso da tutti gli altri attrezzi, sebbene la provenienza sia differente: in origine si trattava di una tutina appesantita per evitare agli astronauti i problemi relativi all'assenza prolungata di gravità, osteoporosi, atrofia muscolare, ecc.
    Vostro figlio NON é un astronauta, e vive a contatto con la gravità ogni giorno. posizionarlo con dei tiranti lo "raddrizzerà" per il tempo in cui avrà la tuta, ma con ogni probabilità se non riuscirà a fargli mantenere la modifica dopo aver tolto la tutina, gli aumenterà l'ipertono in modo permanente (molti genitori hanno lamentato un incremento della rigidità a livello degli arti inferiori dopo l'uso della tutina), con tutte le conseguenze del caso. e non lo nascondono neanche: addirittura sul foglio di spiegazione della theratogs, ho letto con i miei occhi "applica alcuni principi della metodica Kabat", che per l'appunto sfrutta l'irradiazione. mi domando come mai poi ci si stupisca. lo "stare dritto" deve essere conseguenza di un miglioramento nell'organizzazione, non di un tirante che aumenta l'irradiazione.
    Inoltre, proprio per il problema dell'aumento del tono (soprattutto a carico degli adduttori) è assolutamente controindicata in caso di lussazione/sublussazione delle anche: in Florida non si preoccupano neanche di controllare se il bambino ha le anche lussate, nel preventivo che vi manderanno ci saranno decine di migliaia di euro da spendere per "riabilitazione col metodo therasuit", poco male se poi arrivate lì e non lo potete fare. poco male anche se ve la fanno lo stesso, perchè tanto nel 90% dei casi di solito non la sanno mettere, così che pur volendo utilizzarne i principi (magari errati ma tant'è), non funziona lo stesso, perchè la infilano nel modo scorretto.
    ricordatevi che la tutina non manda nessun "impulso" al cervello, come si legge da qualche parte: è una tuta con degli elastici. non stimola "la crescita del sistema nervoso/dei nervi" e men che mai migliora il linguaggio: è sempre e solo una tuta con degli elastici. tra l'altro non è assolutamente vero che non esiste altro luogo al mondo dove si faccia fisioterapia con queste benedette tutine: sono passate dal SSN in Italia (non mi chiedete dove, informatevi), per cui anche volendo queste aberrazioni le potete fare senza dover volare fino in Florida (dove non le sanno neanche usare, per altro).
Breve riassunto: la "riabilitazione unica al mondo" della florida è veramente quanto di più scandaloso professionalmente c'è in questa storia. l'aspetto più triste però, è quello che affronterò nella terza parte, e cioè quello che riguarda i risvolti etici.

lunedì 11 maggio 2009

Florida, ossigeno, la "riabilitazione miracolosa": tutti all'estero, facciamo un pò di chiarezza. PARTE PRIMA: L'OSSIGENOTERAPIA

E' molto tempo che volevo affrontare esaurientemente la questione dei viaggi della speranza, ma ho sempre rimandato, vuoi perché è stato soprattutto in passato un argomento che mi ha fatto ribollire il sangue (ora le mie posizioni sono leggermente diverse, più che nei contenuti che sono sempre gli stessi, nelle modalità) vuoi perché sapevo benissimo che si sarebbe trattato di un tour de force di due ore, nel tentativo di spiegare esaurientemente la mia posizione. Penso però che a questo punto sia proprio giunto il momento, dunque cominciamo. Premesso che mi sono documentata su quanto scrivo, relativamente a quanto non sia riabilitazione, anche grazie al contributo di altre persone, tra cui medici specializzati, tecnici iperbarici, la mamma di un mio pazientino che era presente ad uno dei "meetings" in Italia del personale della clinica dei sogni e che ha fatto "valutare" il bimbo; la mamma di un altro pazientino che si è recata direttamente in Florida ed è tornata sconvolta dopo sole due settimane; una mamma "esperta" di malattie mitocondriali. per la parte riabilitativa ho visionato decine di filmati, e credo in tutta coscienza di poter esprimere un'opinione con una certa cognizione di causa.
Non ho alcun interesse nell'incentivare o bloccare le collette, né intenzione di "fermare" qualcuno: credo che ognuno a questo punto sia ben libero di fare le proprie scelte, anche perchè qui si tratta di una scelta ben ponderata, trattandosi di trattamenti a pagamento (anzi, più che a pagamento!) così come avviene per tante altre scelte, alcune condivisibili, altre sicuramente meno. spero solo di poter informare anche solo una persona in più, di modo che ALMENO la sua scelta sia assolutamente consapevole.
non sono un genitore, non faccio parte di nessuna associazione o organizzazione che si occupi di problematiche dei genitori e scrivo questo articolo come sempre solo ed esclusivamente perchè credo sia giusto. in questa prima parte affronterò il problema dell'ossigenoterapia in Florida; nei prossimi giorni mi occuperò della parte "riabilitativa" e di quella etica.

La premessa

Negli ultimi due anni, con un picco degli ultimi 12 mesi, decine e decine di blogs e siti italiani sono "fioriti" per raccogliere i soldi necessari per viaggi della speranza verso una cosiddetta "clinica dei miracoli unica al mondo" in Florida, a Fort Lauderdale. Le cifre sono astronomiche, si parla di centinaia di migliaia di euro per un anno di trattamento, così moltissime famiglie si sono trovate ad effettuare "collette della solidarietà" per permettere ai loro bambini di andare ad effettuare un programma terapeutico-riabilitativo, adducendo come motivazione l'unicità di tale protocollo e l'impossibilità di effettuare terapie di questo tipo, in associazione o separatamente, in Italia o altrove.
Questo programma, a leggere molti blogs, costituirebbe la cura per le più svariate patologie (sindrome di West, paralisi cerebrali, disordini genetici, malattie mitocondriali, ecc.) per le quali in tutto il mondo "invece" non esisterebbe cura, almeno per quanto riguarda gli esiti. Tale programma comprenderebbe ossigenoterapia iperbarica (o almeno iperbarica sulla carta, ma di questo ne parleremo poi) ed una riabilitazione "intensiva" di svariate ore al giorno con i più moderni ritrovati della scienza riabilitativa (anche di questo ne parleremo), promettendo miglioramenti assicurati (controllo del capo, posizione seduta, cammino, diminuzione ed eliminazione dei farmaci antiepilettici, eliminazione della PEG, ecc.) per tutti i bambini i cui genitori facciano richiesta di un preventivo, ed assicurando a tutti, senza visita preventiva ma semplicemente previo invio di risonanza e analisi (non sappiamo se queste siano visionate realmente o meno, ma il dubbio effettivamente c'è, e vi spiegherò perchè fra poche righe), di essere "ottimi candidati al trattamento".
con un'operazione di marketing degna di una multinazionale, che ha compreso addirittura "meetings" in italia dove tutto lo "staff" organizzava degli incontri informativi (ovviamente a pagamento) con i genitori "interessati" (dove però, nonostante lo staff fosse presente ed i genitori avessero i bambini con sè, i bambini NON venivano visitati e non veniva data la valutazione, ma solo ritirati i referti e detto un bel "le faremo sapere se riteniamo suo figlio un candidato a questa terapia"), questa "clinica"per ovvi motivi del tutto sconosciuta ai residenti della Florida ed anche i medici americani, e del tutto identica a decine di centri privati identici senza alcuna specializzazione in America, si è trovata nel giro di un paio di anni ad essere sommersa dai pazienti italiani (ovviamente dopo gli incontri in Italia TUTTI i bambini erano casualmente ottimi candidati anche in presenza di assolute controindicazioni che poi vedremo). Andiamo a vedere esattamente di cosa si tratta.

la "clinica" ed il personale
la clinica dei miracoli, in realtà non è affatto una clinica. trattasi in realtà di uno stabile privato con una serie di appartamenti dove non è presente personale medico di nessun tipo. le uniche figure professionali presenti all'interno della struttura sono i terapisti, che a parte rari casi sono per lo più giovanissimi (appena sopra ai 20 anni) reclutati con annunci sul giornali nei paesi del sud america (Brasile, ecc.) e tecnici iperbarici. faccio presente che il tecnico iperbarico non è una figura sanitaria equiparabile a quella ad esempio del tecnico radiografico o del tecnico protesista, per i quali è necessario un corso di studi di almeno tre anni (in italia serve la laurea): per diventare tecnico di camera iperbarica basta un corso di tre mesi
e nessuna preparazione di altro tipo.
il "centro" non accetta pazienti ricoverati, proprio perchè non si tratta di una struttura sanitaria, ma solo pazienti in regime di trattamento "ambulatoriale" (se così si può chiamare visto che non è un ambulatorio) che dovranno procurarsi un alloggio (ma generalmente se ne occupa il centro visto che i proprietari ed i gestori hanno "agganci" e/o posseggono appartamenti appositamente lì per essere affittati alle famiglie).
se volete una visita medica, dovrete andare (sempre a pagamento) da un medico al di fuori della struttura. E' presente all'interno della struttura un chiropratico (che assolutamente NON è un medico, nonostante si faccia chiamare doctor) che a quanto pare si permette di maneggiare con estrema rilassatezza i dosaggi dei farmaci antiepilettici dei bambini in trattamento, togliendoli e diminuendoli in assenza assoluta di criterio e riscontro ematochimico, ma anzi semplicemente "appoggiando" le boccette dei farmaci sulla fronte dei bambini stessi a mò di "imposizione delle mani". mi sembra ovvio che sia quantomeno rischioso avallare le scelte di questo individuo, sia perchè al contrario dei nostri medici si tratta di una persona che agisce in assoluta assenza di cognizione di causa, e anche perchè in presenza di eventuali problemi il ricovero in pronto soccorso è costosissimo e diventa veramente difficile comunicare ai medici presenti la storia clinica di questi bimbi (storia che i medici italiani che li seguono conoscono invece benissimo).

Il "programma unico al mondo"
il famigerato programma terapeutico che guarirebbe praticamente ogni patologia, comprende ossigenoterapia e fisioterapia intensiva con il solito ennesimo attrezzo, spacciato per novità, la therasuit, che altro non è che una tutina con elastici che dovrebbe in teoria "sostituire le catene muscolari deficitarie" e di conseguenza aiutare il bambino nell'acquisizione di comportamenti come il controllo del capo, del tronco, la stazione eretta, il cammino. ma andiamo ad analizzare una cosa per volta.

    • l'ossigenoterapia: è necessario premettere che non esistono attualmente studi definitivi comprovanti l'efficacia dell'ossigenoterapia nelle patologie croniche a carico del sistema nervoso centrale: nel caso delle PCI gli studi degli ultimi vent'anni sono inconcludenti, per quanto siano attualmente in corso alcune sperimentazioni in italia e all'estero (sperimentazioni che nulla hanno a che fare con il centro in questione e che ovviamente per i pazienti in carico non hanno alcun costo) che cercano di stabilire se effettivamente permanga e se sia possibile "sfruttare" anche dopo molto tempo dalla lesione, la penombra ischemica che viene attualmente sfruttata nel trattamento delle patologie acute -si parla delle primissime ore successive alla lesione poichè passate le prime ore il trattamento non ha alcuna utilità- per limitare i danni; nel caso delle patologie mitocondriali le problematiche sono molteplici (in particolare relative alla liberazione massiccia di radicali liberi causata dall'ossigeno, che costituisce di per sè già una grave complicanza tipica di queste patologie e che potrebbe dunque aggravare il quadro generale) ed attualmente non esistono protocolli sperimentali per queste malattie. Per le patologie genetiche (sindromi di tutti i tipi) e quelle malformative (polimicrogiria, agenesia o ipoplasia del corpo calloso o altro) non esiste alcuna indicazione all'ossigenoterapia, neanche ipotetica, semplicemente non c'è penombra ischemica neanche a volerla cercare, nè alterazioni biochimiche tali da suggerire l'utilità del trattamento con ossigeno. Sono in corso alcuni studi sull'autismo con risultati (sembrerebbe) incoraggianti per alcuni versi, ma al momento non ci sono studi definitivi.
    • la sicurezza e la veridicità del trattamento con OTI in Florida: la valutazione dell'idoneità al trattamento con ossigenoterapia in Florida avviene in questo modo (ringrazio la mamma che, tornata sconcertata dalla Florida, mi ha raccontato i dettagli): viene posta al genitore un'unica domanda, che è "piange quando va in aereo?". se la risposta è "no", il bambino è idoneo. Nella realtà la valutazione per il trattamento all'OTI comprenderebbe (o meglio, dovrebbe comprendere) la ricerca di una serie di controindicazioni quali: alcuni tipi di epilessia, problematiche cardiocircolatorie o respiratorie, capacità di compensare le variazioni di pressione, capacità di deglutizione, ecc. In presenza di una controindicazione il bambino non andrebbe assolutamente trattato con l'OTI, pena le gravi conseguenze di cui poi parleremo.
    • Riguardo alla veridicità del trattamento con OTI, ecco una considerazione importante: in Florida non è consentito, per legge, effettuare trattamenti iperbarici superiori agli 1.3 ATA da parte di strutture private (come può essere anche un appartamento dove un privato inserisce un'iperbarica che si è comprato), per questioni di sicurezza, non trattandosi di strutture sanitarie idonee (come nel caso di questo centro). Facendo un giro nei vari blog ed informandosi, si legge infatti come i trattamenti effettuati non superino mai gli 1.3 ATA (tranne casi allucinanti dove è il genitore che dice al tecnico di “alzare il livello” e quello, completamente imbecille, acconsente: si tratta di casi perseguibili per legge). A tali livelli la camera non e' iperbarica, è NORMOBARICA, e cioè EQUIVALE SUL PIANO TERAPEUTICO ESATTAMENTE AD UN TRATTAMENTO CON LA MASCHERINA E LA BOMBOLA AD OSSIGENO. in sostanza, comprarvi una bombola ed una mascherina e rimanere a casa vostra è la stessa identica cosa. per effettuare un trattamento di ossigenoterapia iperbarica nel tentativo di avere almeno un possibile, anche se magari non probabile, effetto terapeutico, i livelli di pressione devono essere ben altri, altrimenti vi state prendendo una boccata d'aria.
    • Al di là di questo, ci sono tuttavia altre questioni ben più gravi che riguardano la sicurezza.
      in Florida il trattamento viene effettuato in camere iperbariche monoposto, quelle che in Italia non vengono utilizzate per motivi di sicurezza da più di trent'anni, e che vengono comunemente e tristemente definite dagli addetti al settore "casse da morto", per i motivi che tristemente abbiamo imparato a conoscere: impossibilità di aprire in tempi brevi il portello in presenza di incendio, impossibilità di avere all'interno della camera personale attrezzato per le emergenze, assenza di impianto antincendio, impossibilità di ripararsi dalle fiamme in caso di combustione. In Italia si usano camere multiposto con sistema antincendio ed utilizzo delle mascherine (a proposito: non è assolutamente vero, come viene asserito da questi "professionisti", che utilizzano le monoposto perchè in questo modo l'ossigeno viene assorbito anche dalla pelle, è una balla. l'ossigeno non viene assorbito dalla pelle, chiedete ad un qualsiasi medico iperbarico, vi riderà in faccia), due professionisti sanitari all'interno della camera attrezzati per le emergenze (con elettrocardiografi, defibrillatori, rianimatori, ecc.), possibilità in caso di incendio di spostare tutti i pazienti, gli accompagnatori ed i sanitari in una camera separata ignifuga, e via dicendo.
    • inoltre vista l'alta infiammabilità dell'ossigeno i controlli, che in Italia da molti anni sono rigorosissimi, che impediscono di portare in camera iperbarica oggetti metallici o che possano provocare scintille, dovrebbero essere rigidissimi. in Florida semplicemente non esistono. nei filmati si vedono chiaramente bambini entrare in camera con giocattoli in mano, i genitori indossano gli occhiali, figuriamoci poi se qualcuno controlla sottigliezze come la qualità dei tessuti che vengono indossati (non dovrebbero essere indossati idumenti sintetici, che sono altamente infiammabili).
    • la tipologia del trattamento, al 100% di saturazione di ossigeno inoltre, non è applicata qui in italia, e non perchè qui siamo "indietro", anzi. qui siamo avanti: la saturazione al 100% di ossigeno non è utilizzata sia per motivi di sicurezza sia perchè la dispersione dell'ossigeno nell'aria aumenta inutilmente i costi: poichè infatti come ho già specificato l'ossigeno non viene assorbito dalla pelle, il trattamento viene effettuato tramite mascherina, evitando che l'ossigeno vada sprecato e resti inutilmente pericoloso nell'ambiente. copincollo da wikipedia:

      ...si sono sviluppate una serie di procedure in grado di ridurre qualsiasi rischio di incendio: da un lato si cerca di ridurre al minimo la quantità di ossigeno nella camera (nelle moderne camere iperbariche esiste un sistema di recupero dell'espirato che permette eliminare al di fuori della camera l'ossigeno espirato in modo da non alterare l'aria interna), dall'altro si è migliorato il controllo degli oggetti introdotti dai pazienti, anche attraverso sofisticate tecniche di analisi dell'aria in grado di individuare tracce anche minime di prodotti di combustione. Ai pazienti è assolutamente vietato indossare abbigliamento sintetico e portare con sè qualunque tipo di oggetto che produca o possa produrre una combustione
      . Inoltre a scopo precauzionale si fanno depositare all'esterno anche cellulari, orologi non subacquei, chiavi, torce e i dispositivi a batteria in genere. Allo scopo di individuare sul nascere qualunque tipo di combustione in alcune camere è installato un sensibilissimo sistema di rilevazione di fumo che attraverso appositi condotti analizza costantemente l'aria della camera iperbarica.

    • altra considerazione: moltissimi dei bambini "della Florida" sono stati ricoverati per complicanze polmonari. si tratta di una conseguenza diretta della scorretta applicazione della camera (e cioè l'eccessiva saturazione di ossigeno ed il numero di sedute eccessivo senza pause), chiamata effetto Lorrain-Smith o tossicità polmonare dell'ossigeno, che è correlata direttamente al tempo e dose di applicazione dell'ossigeno stesso al paziente.
      Un'ulteriore conseguenza della tossicità dell'ossigeno, verificatasi spessissimo in Florida, e che è stata causa di costosissimi ricoveri di bambini italiani al pronto soccorso americano, causata dall'assenza totale di protocolli terapeutici del "centro dei sogni" e dalla politica del "basta che paghi, ti facciamo quello che vuoi" è l'effetto Paul Bert, che comprende convulsioni, contrazioni muscolari involontarie, difficoltà respiratorie, difficoltà visive (restrizione del campo visivo) ed uditive (tinnito): più di una volta infatti si è letto sui blogs come alcuni bimbi abbiano "dovuto interrompere" la terapia con ossigeno ed essere ricoverati a causa di questi gravi problemi. in alcuni casi dopo il ricovero e rimessosi il bimbo, si è ricominciato come se nulla fosse, incuranti del fatto che non si trattasse di una "casualità" quanto piuttosto dell'ennesima tragedia annunciata, null'altro che la conseguenza del comportamento superficiale e arraffone della clinica dell'incubo. in un caso specifico addirittura fu detto, senza alcun ritegno, alla mamma di un bimbo, che l'incremento delle crisi epilettiche (effetto Paul Bert, candidato non idoneo all'iperbarica e messo in camera ugualmente, o conseguenza diretta dell'abbassamento dei farmaci da parte del santone-chiropratico? scegliete quello che preferite) poteva essere un segno positivo della riorganizzazione cerebrale. non c'è neanche da commentare tale comportamento vergognoso dettato dalla paura di "perdere un cliente" che avrà fatto rivoltare Ippocrate nella tomba.
      Comunque, diviene a questo punto chiaro come avere "più ossigeno" in termini percentuali non è quindi sinonimo di "miglior funzionamento", anzi. è sinonimo di gravi complicanze tranquillamente evitabili, e la possibilità di "comprare" più sedute, in assenza delle necessarie competenze porta solo problemi (anche gravi).

      attenzione quindi: il rischio qui non è "solo" la qualità del trattamento (anche se è quantomeno assurdo pagare oltre 200$ per un trattamento che non è quello che vi stanno "vendendo", non iperbarica ma normobarica quindi), ma come abbiamo purtroppo potuto tristemente constatare c'è in gioco la salute, e persino la vita dei vostri figli.

      è da sottolineare comunque che non è vero che in Italia l'iperbarica non viene effettuata, semplicemente non essendoci indicazioni per le patologie cerebrali croniche, non è, a parte le sperimentazioni di cui sopra, effettuata a carico del sistema sanitario nazionale per paralisi cerebrali, malattie mitocondriali, e via dicendo. se proprio la si vuole provare nonostante l'assenza assoluta di qualsiasi sicurezza in termini di risultato terapeutico (questo deve essere chiaro a tutti), è possibile effettuarla, a pagamento (anche se a costi nettamente inferiori rispetto a quelli della Florida), in alcuni centri privati qui in Italia, dove quantomeno l'iperbarica è iperbarica e almeno non rischiate di prendere fuoco mentre effettuate un trattamento completamente inutile o di far venire ai vostri bambini, che già di problemi ne hanno, una crisi convulsiva grave o un trauma polmonare (per favore non mi contattate per avere i nomi delle cliniche: cercateveli da soli, se vi interessano).

      La mia personale opinione è che l'ossigeno non farà una grande differenza a livello di risultati, al contrario di una buona riabilitazione, ma ho potuto purtroppo constatare con i miei occhi come sia praticamente impossibile, anche adducendo le motivazioni più sensate , far cambiare idea a chi è convinto già di quello che crede giusto anche contro ogni evidenza. Credo che in giro a questo punto ci siano cose ben più nocive dell'ossigeno (se fatto da professionisti che sanno quello che fanno ovviamente), soprattutto se prendiamo in considerazione approcci riabilitativi palesemente dannosi, sconsigliati praticamente da tutti i medici, che comunque trovano ancora "proseliti" (perchè di questo si tratta). se proprio si vuole provare l'ossigenoterapia, nonostante debba essere chiaro che non esistono attualmente dati che ci dicano che debba funzionare almeno lo si faccia con criterio ed in situazione di riduzione di rischio.

venerdì 8 maggio 2009

"ma mi hanno detto che...": banalità e idiozie sull'Esercizio Terapeutico Conoscitivo

Una volta per tutte, ho deciso di commentare le solite idiozie che si sentono dire da medici e terapisti che probabilmente non hanno mai studiato in vita loro sull'ETC. Mentre scrivo da una parte mi viene un pò di rabbia e di tristezza, perchè penso che ancora stiamo messi così, a dover rispondere sempre alle solite battutine imbecilli o commenti incompetenti; dall'altra penso che prima o poi avrei dovuto comunque scriverlo, questo post, a beneficio di tutti.

  • "La Metodica Perfetti", il "Perfetti-Puccini", il "Puccini-Perfetti": chi studia e si occupa di ETC, lo chiama col suo nome, Esercizio Terapeutico Conoscitivo o Riabilitazione Neurocognitiva. "IL Perfetti" non esiste, a meno che non ci si riferisca al Professor Perfetti, stesso dicasi per la Dottoressa Puccini. Inoltre, lo studioso di riabilitazione neurocognitiva non si sognerà MAI di chiamare l'ETC "metodica", perchè questa è un insieme stabilito di manovre, mentre l'ETC, che di "manovre" non ne ha, nè esercizi standardizzati, è un metodo, ovvero una visione del paziente e dell'Uomo che si esplicita attraverso il percorso riabilitativo, con alle spalle una teoria, quella neurocognitiva. uno che vi parla dell'ETC come del "Perfetti", probabilmente non sa neanche di cosa sta parlando.

  • Sono dei fissati, sono una setta, pensano sempre di avere ragione loro, non accettano altro, bisogna invece "prendere il meglio di tutte le metodiche" e simili: deve essere chiaro che chi studia l'ETC semplicemente non può fare altro. Dietro ad ogni approccio, ad ogni manovra, ad ogni esercizio, c'è una teoria, spesso non esplicitata o non chiara neanche a chi la applica. se questa teoria non risponde al funzionamento del sistema nervoso centrale ed alle conoscenze che ad oggi abbiamo su di esso, semplicemente va CONTRO IL RECUPERO. far fare ad un bambino (o adulto che sia) due ore a settimana di ETC e due ore di Bobath o Vojta o altro, è completamente inutile, semplicemente perchè "vince" l'altro approccio che fa costruire al bambino comportamenti organizzati sulla sua patologia, semplicemente perchè è più facile.
faccio un esempio, anche se potrei farne altre decine, quello il classico "paracadute". l'esercizio del "paracadute", fa utilizzare al bambino l'arto superiore come "puntello", in particolare l'articolazione del gomito, che in realtà ha tutt'altra funzione, e cioè quella di organizzare la distanza tra il corpo ed il target. il bambino con la sua tetraparesi spastica ha già di suo la tendenza all'approccio "a parabola", dove il gomito non viene inserito come comportamento, il raggiungimento viene effettuato (spesso con scarsissimi risultati, tali che l'oggetto non viene neanche raggiunto) "di spalla". è ovvio che il "paracadute", così come altre manovre in cui il gomito è utilizzato come "puntello", non fanno altro che rinforzare questo schema patologico. questa tendenza è per il bimbo la più semplice, perché è proprio quella che riesce ad organizzare autonomamente; diventa pressochè inutile, a quel punto, fare esercizi dove si tenti di far inserire il gomito all'interno del raggiungimento con la funzione corretta di organizzare la distanza: "vincerà" sempre la strada più semplice, e quindi i risultati che otterrete saranno scarsi.
stesso dicasi per statica, tutori, ecc. che aumentano l'ipertono degli arti inferiori; uguale per il cammino prima dell'acquisizione della posizione seduta e di quella eretta, che aumenta il coinvolgimento del tronco e riescono a far diventare tetra anche bambini che funzionalmente sarebbero diparesi. in riabilitazione si deve comprendere come le scelte che si fanno hanno una ircaduta pratica enorme, su questi bambini: se si fanno scelte coerenti, i risultati non tarderanno ad arrivare. "prendere il meglio di tutto" non esiste, perchè una cosa esclude l'altra e ne annulla gli effetti. non vi fidate di chi vi dice "sì sì come no! faccio un pò di ETC, un pò di Bobath, un pò di..." perchè semplicemente non sa cosa sta facendo.

  • è un metodo "lento", i bambini non vanno mai in piedi, se fa questo metodo in piedi non ci andrà mai, "mi dovrebbero spiegare come fanno i bambini ad andare in piedi senza statica e tutori!": prima cosa, non è assolutamente vero che i nostri bambini non vanno in piedi, altrimenti non capisco proprio a cosa servirebbe la riabilitazione. poi, se per "in piedi" si intende mettere un sarcofago attorno al bimbo, legarlo, imbracarlo con tutori vari e tutine, beh: allora "in piedi" ci vanno tutti, perchè ormai esistono attrezzi e attrezzini che mettono in piedi anche un morto. ma così come non mettereste mai in piedi un bimbo di quattro mesi che non è pronto per starci, perchè gli creereste un danno, la stessa cosa si può dire di un bimbo che cognitivamente e neurologicamente non è pronto. i danni di queste macchine e macchinette si vedono con gli occhi e si toccano con mano: anche e ginocchia lussate (un paio di volte mi è capitato anche di vedere delle caviglie lussate!), tronco ipotonico, aumento sconsiderato dell'irradiazione e della RAAS degli arti inferiori (e spesso anche superiori), crollo della volta plantare, interventi chirurgici a detta di tutti "inevitabili" per centramento delle anche, allungamento di adduttori, achillei, flessori, ecc. Dopo gli interventi generalmente il bambino è tutto così scombinato, che in piedi non ci va più. Tutto questo in realtà sarebbe assolutamente evitabile, se la stazione eretta fosse proposta al bimbo quando è veramente pronto, e nel frattempo si lavorasse sui comportamenti che ne costituiscono i prerequisiti a carico del sistema visivo, tattile, cinestesico, vestibolare, spaziale, ecc.
questo non significa che in piedi il bimbo ci debba andare a 15 anni, assolutamente. anzi, se in precedenza effettivamente i bambini con tetraparesi non venivano messi in piedi prima dei 7-8 anni, con le nuove modalità di esercizio e quello che abbiamo studiato negli ultimi anni, questo si può verificare molto prima. Probabilmente chi continua a sostenere "è un metodo lento" non ha idea di cosa significhi l'ETC, ma neanche si rende conto che la riabilitazione dovrebbe servire al bambino, e non al genitore per "vedere il figlio in piedi". ci sarebbe da domandarsi, ma questa stazione eretta, di chi è? del bambino o del genitore?
il commento "col Perfetti in piedi non ci andrà mai" mi fa tra l'altro sorridere con amarezza, perchè è stato detto di una bimba che ho visto ultimamente che faceva Bobath, che non aveva neanche un minimo controllo del capo ed un'irradiazione mostruosa agli arti superiori ed inferiori. la domanda di risposta sarebbe "e continuando così, ci andrà?".
la stazione eretta non è semplicemente "posizionare il bambino", è una necessità conoscitiva (che non significa semplicemente "deve vedere il mondo in posizione eretta", che è una baggianata mostruosa) che non può assolutamente prescindere da alcuni requisiti. se questi non ci sono, bisogna crearli e lavorare su quelli.
ah, e i bambini senza statica e senza tutori, in piedi ci vanno. e molto meglio.

  • va bene solo per i bambini intelligenti/cognitivamente adeguati/ non si può fare sempre/ se il bimbo non collabora non si può fare: premesso che i bambini trattati sempre con l'ETC collaborano tutti. la "collaborazione" non dipende dalla gravità, che è tutt'altra cosa. inoltre, un approccio che si basa sull'utilizzo dei processi cognitivi non può che essere utile laddove questi siano carenti (e lo sono sempre, a diversi livelli, in caso di lesione cerebrale). nel caso di bambini molto gravi il terapista deve mettersi sullo stesso livello del bambino e fargli proposte che lui possa comprendere e che lo aiutino. l'ETC si può fare sempre, con qualsiasi tipo di patologia, dalla lesione ortopedica al bambino con autismo. non basta prendere in mano una superficie o una tavoletta per dire "questo è dell'ETC", nè tantomeno l'ETC si riduce a cose tipo "dimmi se è la posizione uno, due o tre": queste sono cretinate. bisogna dire a questa gente che dovrebbe mettersi a studiare una volta per tutte, per comprendere di cosa parla.
inoltre faccio una considerazione sul piano etico: ma come si fa a proporre qualcosa ad un bimbo senza la sua collaborazione (manovre, attrezzi, ecc.) e pretendere che lui apprenda qualcosa? come stiamo trattando questi bambini? come qualcosa da aggiustare? ci interessa davvero quello che vogliono, che pensano, che sentono, o stiamo solamente cercando qualcuno che li "aggiusti" anche contro la loro volontà? guardate che i risultati di questo approccio sono fortemente scadenti.

  • "non fanno muovere i bambini": questa fa solo ridere. l'ho sentita dire da gente che davanti aveva un bimbo inchiodato su una statica, con i tutori alle braccia e alle gambe, e i palmari per tenere aperte le mani. e saremmo noi quellli che "non li fanno muovere"?

  • "so' cose da fattucchiere": questa è quella che più mi ha colpito in questi anni, mi ha fatto vneire da ridere da una parte, dall'altra mi ha fatto proprio incazzare. l'ha detta l'ex terapista di un bambino che è venuto da me per la valutazione, e che ora sta facendo ETC nella sua città. non sarebbe neanche da inserire, tra le solite banalità che si sentono, non meriterebbe neanche una risposta. al di là del fatto che probabilmente questa persona non ha mai letto un articolo o un libro di neuroscienze in vita sua, faccio solo una considerazione: qualcun altro propone una cartella riabilitativa con su scritti precisi obiettivi da raggiungere in due mesi, modifiche da raggiungere in 8-10 mesi attraverso specifici esercizi con contenuti e modalità esplicitati fino all'ultimo dettaglio, firmato e controfirmato? il tutto con lo scopo di verificare se gli esercizi vanno bene per quel bimbo o se si è fatto qualche errore? qualcun altro si prende le responsabilità quando il bambino non migliora interrogandosi e modificando gli esercizi, piuttosto che dire che il bimbo "è svogliato" che i risultati "dipendono dal bambino, dalla sua collaborazione, dalla sua gravità" e dicendo che se non migliora, a meno di patologie degenerative (e a volte neanche in quel caso), la responsabilità ricade sul terapista? se queste sono cose da fattucchiere, mi iscrivo alla Wicca domani. ma per favore.

io credo che sia molto scorretto affermare "tutti i bambini sono diversi" ed invece che far scaturire da questa verità un trattamento VERAMENTE personalizzato in relazione alle difficoltà del bambino, proporre a tutti praticamente le stesse cose (rotolo, striscio, gattono, tutori, statica, botulino, logopedia inutile dove non si fa che ripetere duemila volte "metti! dammi! butta!", urlando come se il bimbo fosse sordo e trattandolo come un cretino), e farsene uno scudo per affermare che se non migliora "dipende dal bambino" perchè "è troppo grave", o perchè "non collabora" o "perchè non ha voglia". io, un bambino che "non aveva voglia" di muoversi o di parlare sinceramente non l'ho mai visto. ho visto bambini con tante difficoltà e terapisti che non si degnavano di aiutarli e li accusavano di svogliatezza e mancata collaborazione. mettetevi una mano sulla coscienza e domandatevi: voi, a chi dareste la colpa?