ciao ti do' del tu, cercando su internet ho trovato un blog che parlava di te e che davi delle risposte in base a dei problemi su bambini, io sto' cercando una persona che mi sappia dare delle risposte giuste e non vaghe, ho un bambino di 2 anni e lui non cammina, si alza fa' qualche passetto attaccato al divano ma nn da segno di lasciarsi, e da dire che per me è come se non avesse equilibrio perche dondola ancora, non e' stabile , abbiamo fatto la risonanza magnetica e eletroencefalogramma, nella risonanza è risultato che ha una vena diciamo cosi ancora aperta cioe' larga ma dicono che non è nulla , ha avuto una sofferenza alla nascita ed ha preso una infezione nel momento che e' nato pero' nella cartella clinica non c'e' scritto che tipo di infezione fosse. ti prego dammi un consiglio grazie di cuore, anna.
Cara Anna,
al di là dei referti strumentali (risonanza pulita?), se c'è un ritardo psicomotorio (a due anni non cammina), il bambino va sicuramente aiutato. A maggior ragione se la storia clinica ci fa pensare ad una sofferenza perinatale di qualche tipo. Anche in assenza di un qualche referto strumentale che "quantifichi" il danno (una volta escluse ovviamente le patologie degenerative) le consiglio di farlo vedere ad una persona competente (se mi fa sapere di dov'è, le posso consigliare qualcuno) per valutare come sia possibile aiutare il suo bimbo a muoversi meglio. Lei non mi ha detto se il bambino indica, parla, e via dicendo, ma comunque se a due anni "dondola" negli spostamenti (bisogna vedere poi cosa significa "dondola", perchè ci sono tutta una serie di possibilità) e non cammina ci possono essere varie cause. Proseguire la strada della diagnosi è importante a livello medico, ma a livello riabilitativo le consiglio di farlo seguire comunque: anche se non conosciamo esattamente la causa, il risultato lo possiamo vedere con i nostri occhi, e le assicuro che è possibile impostare un programma riabilitativo anche senza diagnosi, perchè questo si deve basare non tanto sulla patologia quanto sulle specifiche difficoltà del bambino, che possono essere completamente differenti anche all'interno della stessa patologia e anche dello stesso "range" di gravità.
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