Ciao...ho letto poco fa il tuo blog e mi è piaciuto molto...volevo solo sapere se potevi essermi d'aiuto,ti spiego:sn uno studente in Fisioterapia ke sta x laurearsi..sto facendo una tesi sulla maipolazione nel bambino emiplegico...adesso mi trovo al capitolo dei trattamenti...ho pensato di evitare di inserire metodiche..per evitare di fare discussioni in sede di laurea(perkè c'è sempre ki appoggia una metodica piuttosto ke un'altra ecc.).quindi mi sn mantenuto su linee generali...parlerò di Constraint...di tossina botulinica...di ortesi...volevo sapere..secondo te cosa dovrei inserire sull'esercizio mono e bimanuale? avresti qualke appunto su questo tipo di terapia? ti ringrzio anticipatamente x la tua eventuale risposta...ciao e in bocca al lupo x il futuro!
Premetto che ho faticato un pò a leggere la mail, con tutte le k, le abbreviazioni eccetera; colgo l'occasione per pregare chi mi scrive di evitare il linguaggio da sms e cercare di essere più chiari possibile: state scrivendo non solo per voi stessi, ma anche per chi legge. inoltre come consiglio generale: visto che presto ti troverai a fronteggiare relazioni con persone di qualsiasi livello socio-culturale, quello che dici non è meno importante di come lo dici, che si tratti di scrivere una tesi di laurea o di parlare con un genitore.
Comunque, al di là di questo, leggendo della tua tesi mi sono subito chiesta: e la riabilitazione dov'è? se avessi letto un pò qua e là sul blog probabilmente non mi avresti fatto proprio questa domanda, visto che ho già specificato molte volte che tossina e ortesi (al di là del fatto che sono neanche tanto potenzialmente dannosissimi nelle PCI e in altre patologie) non sono riabilitazione, e non solo in senso lato, non sono neanche presidi riabilitativi, sono presidi medici. Non parliamo poi della CIT, che è un'aberrazione mostruosa: legare l'arto sano per "far muovere forzatamente quello plegico", ad oggi, si avvicina di molto a quanto di più aberrante l'umana specie possa concepire, in termini riabilitativi ma soprattutto umani. L'ultimo studio che ho letto sulla CIT, che era del 2006, riportava miglioramenti su un centinaio di emiplegici. Andando a leggere con attenzione i miglioramenti riportati erano in termini di aumento della forza muscolare (a casa mia, quando l'arto plegico diventa "più forte" significa che è aumentata la spasticità) e aumento della velocità della performance (sempre a casa mia, l'aumento della velocità in un arto plegico significa aumento dell'irradiazione e traiettoria a parabola quando va bene). In sostanza quindi, gli emiplegici in questione non sono migliorati, sono peggiorati. Quindi: la prima cosa da fare è farsi un senso critico e saper leggere i dati: se i dati sono fuorvianti, i risultati sono obbligatoriamente fuorvianti.
Comunque, al di là di tutto: il nostro mestiere dovrebbe essere quello di costruire esercizi, e non quello di propinare attrezzi, macchine o bendaggi. In sostanza tu stai facendo una tesi su qualcosa che non ti dovrebbe competere, ovvero su applicazioni di "cose" esterne al bambino: questi non sono trattamenti in termini riabilitativi, di questo devi prendere consapevolezza. Costruire esercizi adeguati è molto, molto complesso, e va valutato bambino per bambino. Non esistono esercizi "per l'attività mono o bimanuale", ma esercizi per Carlo, Mario e Laura, quindi il mio consiglio, se vuoi fare una tesi che sia riabilitativa, costruiscila sugli esercizi (bisognerà vedere poi i casi riportati, le problematiche specifiche, e via dicendo) più che su tutto il resto, che con la riabilitazione ha poco a che fare.
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