mercoledì 9 febbraio 2011

la terapista occupazionale chiede: con una tetraparesi può usare il braccio più colpito per appoggiarsi?

Salve,

sono una Terapista Occupazionale e ho in carico un bambino con Tetraparesi spastica con distonia focale alla mano sx che è prona ed extraruotata . L’ arto sup. dx è funzionale. Stiamo cercando strategie, soluzioni perché lui possa andare in bagno da solo. In casa Si sposta gattonando , ha un corrimano che utilizza poco. HA un deambulatore anch’ esso poco utilizzato, grucce che non utilizza. Il bagno lo hanno già adattato ma ora così non va più bene. Con appoggio riesce a stare in piedi , solamente che se usa mano dx per tenersi con l’ altra non riesce a abbassarsi pantaloni e mutande.

Mi chiedevo se c’ erano posizioni che permettano alla mano sx di essere controllata di più e che sia funzionale anche solo per far sì che possa reggersi piedi. Ha qualche consigli da darmi ? O su quela mano non possiamo fare AFFIDAMENTO?

Il bambino è riuscito a fissarsi per un quarto d’ ora con la mano sx ad un maniglione mentre si è abbassato pantaloni e mutande ed è stato bravissimo, non le dico che lago di sudore..ma in quella occasione ha detto di avere il braccio molto rilassato.

Grazie in anticipo

Buona serata

Maria Giovanna
 
 
Se il bambino era "in un lago di sudore" e affermava di avere il "braccio molto rilassato", c'è ovviamente un'incoerenza di fondo: in sostanza il bambino dice quello che gli adulti vogliono sentirgli dire, visto che tutti continueranno a dirgli "stai rilassato! rilassa il braccio!" o cose simili (se bastasse dirglielo, credo proprio che non avrebbe bisogno di terapia); inoltre in una compromissione maggiore a sinistra sono abbastanza tipiche le difficoltà nel mantenimento della coerenza. Come terapista, devo dirti una cosa che disse a me il mio più grande insegnante (ed ora collega, visto che lavoriamo insieme) quasi 10 anni fa: non devi guardare una persona con una lesione cerebrale come se pensasse come te. Lo devi guardare come se fosse un alieno. Questo non ha nulla a che fare con le discriminazioni (per evitare fraintendimenti), ma significa che sei TU come terapista che devi cercare di capire come quella persona pensa, come vive il corpo, e non il contrario. Per lui "rilassato" non vuol dire assolutamente nulla, perchè non ha neanche mai provato cosa significa "rilassato"... e infatti dice "rilassato" ed è in un bagno di sudore dallo sforzo muscolare, che significa CONTRAZIONE, che è il contrario di "rilassato": è evidente che c'è una contraddizione e quindi un errore nella valutazione e interpretazione dei comportamenti visto che l'osservazione in prima persona -quello che dice il paziente- ed in terza -quello che vedo come terapista- NON coincidono assolutamente. L'errore ovviamente non può essere del bambino (non è ammissibile l'atteggiamento purtroppo diffusissimo del "e allora lo vedi  VUOI ce la fai?" come se fosse colpa del bimbo), ma probabilmente la richiesta non è adeguata.
E' dunque assai improbabile che un approccio come quello che sta provando (dove debba utilizzare l'arto, per di più in stazione eretta mentre con l'altro arto fa qualcos'altro!!) riesca a modificare qualcosa a livello di tono: dovrebbe cominciare a lavorare in posizione seduta, se non addirittura supina, con esercizi di primo grado, per fargli scoprire che si può percepire l'arto in un modo diverso da quello in cui l'ha sempre percepito. Ricordarsi sempre: il problema non è MAI il muscolo, il braccio, la flessione o l'estensione, ma nella percezione, nell'attenzione, nella capacità di organizzarsi, e sono questi i processi da riabilitare, tirarsi su i pantaloni deve essere una conseguenza... non il punto di partenza.

Nessun commento: