sabato 12 marzo 2011

Il terapista chiede: la paziente è in coma vigile, gli allungamenti non servono, che posso fare?

Cara Fabiana, sono un terapista alle prime armi e mi è stata affidata una paziente, età 32 anni, in stato di coma vigile in seguito ad un incidente stradale avvenuto 10 anni fa, nel quale ha riportato un grave trauma cranico e fratture multiple trattate chirurgicamente. La ragazza ovviamente non parla, non ha alcun controllo del tono muscolare, non compie alcun tipo di movimento volontario e presenta una flessioone permanente degli arti inferiori maggiore a sinistra. Ho notato che gli "allungamenti" per contrastare la retrazione muscolo tendinea degli AAII lasciano il tempo che trovano ed in più credo siano molto dolorosi. Hai qualche consiglio da darmi? Grazie per la tua disponibilità. Cristiano.

Intanto, tenendo conto che sono passati 10 anni dall'evento lesivo, e che la ragazza sarà stata già "approcciata" con allungamenti vari, la retrazione sarà già instaurata: purtroppo quando c'è la retrazione non c'è esercizio che tenga, non si può modificare. Sicuramente però si può cercare di fare in modo che le cose non peggiorino più di tanto: ti sei reso conto già che allungarla non è utile e per di più è per lei doloroso. Con i pazienti in stato di minima coscienza, adulti o bambini che siano, bisogna utilizzare delle modalità molto semplici: ricordati che non esiste paziente troppo grave, esiste il terapista che non sa che farci.
Ti consiglio di farle sentire delle superfici tattili sotto ai piedi, magari costruirle delle stradine tattili, e condurla a sentire la superficie con il piede, partendo da una posizione in triplice flessione e lentamente e gradualmente portandola all'estensione (quella che riesci a raggiungere). Se riesce ad orientarsi un minimo, cioè se sembra avere delle reazioni almeno ad uno stimolo sonoro, prova a metterle sotto ad un piede, o dietro la schiena, o dietro la coscia, o sotto la maglietta (portandole la mano a sentirlo) un pupazzetto di quelli che si acquistano nei negozi per cani, che se li schiacci suonano: conducila a farle sentire il movimento che le serve per sentire il suono. Ovviamente non puoi chiederlo di farlo da sè, ma puoi osservare se si orienta e se modifica almeno parizialmente il tono per farsi portare. Comunque se hai bisogno di consigli, chiamami pure.

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