lunedì 9 marzo 2009

la zia chiede: ha difficoltà a comunicare, cosa si può fare?

Buongiorno,
sono la zia di un bimbo di tre anni che ha difficoltà a comunicare. Sia la neuropsichiatra che la logopedista ad oggi non hanno riscontrato nessuna patologia ma mi preoccupa il fatto che non chieda mai il perchè delle cose che fa.
Volevo sapere se c'erano dei libri o dei metodi che possano stimolare il bambino e se il "ritardo" può essere causato dal fatto che ad oggi mia sorella lo allatta ancora e che fino a quest'anno non è mai andato all'asilo e non ha mai interagito con altri bambini ma ha solo giocato con la mamma.

Grazie mille

C.

Cara C,
non hai specificato che cosa significa "difficoltà a comunicare", se si tratta di un ritardo di linguaggio (ma presumo di no, visto che neuropsichiatra e logopedista sostengono entrambe l'assenza di patologie) ed in questo caso di che tipo di ritardo si tratti, quali siano le difficoltà specifiche e via dicendo; o se ti riferisci ad una difficoltà comunicativa in senso più ampio (non condivide le emozioni, ecc.).
senza questa informazione non so darti consigli specifici, comunque in entrambi i casi l'allattamento non c'entra nulla; inoltre solitamente (non necessariamente sempre ma in genere è così) i bambini che non vanno in materna e restano molto con gli adulti tendono a parlare prima di quelli che interagiscono precocemente con i pari, questo per un motivo: i bambini che stanno con gli adulti, per ottenere quello che vogliono, possono delegare all'adulto attraverso il linguaggio. i bambini che vanno al nido, e che quindi si trovano a contatto prevalentemente con bambini di pari età, riducendo le interazioni faccia a faccia con l'adulto (l'educatore/maestra per forza di cose non può seguire le richieste del bambino per tutto il tempo in un rapporto uno a uno ma si deve necessariamente rivolgere a tutto il gruppo) per avere un gioco se lo devono andare a prendere, e quindi tendono a camminare prima.
c'è anche da dire che in genere i maschietti sono un pò più lenti delle femminucce nel linguaggio (anche qui non è sempre così è ovvio, faccio un discorso generale), mentre tendono ad essere più motòri delle femmine e fare giochi magari meno strutturati sul piano interattivo ma più di movimento. dopo un pò di tempo comunque queste differenze tutto sommato si appianano.
inoltre tieni conto che ogni bimbo ha il suo carattere: ci sono bambini che parlano tardi ma di solito sono grandi osservatori, bambini più timidi o riservati, altri invece più loquaci ed estroversi.

fatta questa piccola premessa, c'è da dire questo: un bambino di tre anni, al di là di come si esprime e di quello che dice, deve avere comunque sul piano spaziale, logico, visivo, visuospaziale, prassico, operativo, interattivo, della comprensione e via dicendo tutta una serie di competenze. una valutazione completa, che tenga conto di tutti questi aspetti, può dirti se ci sono ritardi di qualche tipo o meno, ma se la neuropsichiatra e la logopedista non hanno rilevato nulla di patologico (o comunque anomalo), io non credo che dovresti preoccuparti, anche se senza qualche informazione specifica non so dirti esattamente che cosa dovresti osservare nè tantomeno cosa potreste fare per aiutarlo.

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