mercoledì 8 dicembre 2010

la mamma chiede: a 20 mesi è ipertonico, deve stare in piedi o deve gattonare?

Gentilissima Fabiana,

ho apprezzato tantissimo i tuoi modi concreti e diretti nell'esporre le tue considerazioni professionali ed è proprio quello di cui abbiamo bisogno. Vado subito al dunque: Agostino ha 20 mesi. E' nato con parto naturale, indice apgar 10, con un anticipo rispetto alla data presunta di 23 giorni. Gli è stato riscontrato un modesto ipertono agli arti inferiori intorno a 10 mesi. Iniziamo un percorso fisioterapico (metodo bobath) di una seduta a settimana. Dopo tre mesi, per motivi logistici lo abbiamo fatto seguire dai terapisti AIAS tutti i giorni/(tutti i metodi) Abbiamo consultato diverse neurologi e neuropsichiatri. Tutti concordi nel dire che l'ipertono si sarebbe risolto con la terapia. Abbiamo fatto eseguire una ecografia transfontanellare con esito negativo. La visita ortopedica non ha rilevato alcun tipo di problema. Non abbiamo sottoposto Agostino alla risonanza magnetica perchè gli specialisti la considerano superflua (noi siamo perplessi e combattuti). Attualmente A gattona (ha imparato quasi subito) bordeggia ma mantiene i piedini a punta. Cerca la nostra mano e si lancia a camminare ma se lo lasciamo si getta a terra. La prima fisioterapista vieta assolutamente di mettere Agostino in piedi perchè aumenterebbe l'ipertono e , secondo il suo parere deve continuare a gattonare finchè l'ipertono non si sciolga. Per la seconda terapista è bene metterlo in piedi perchè è una tappa psicomotoria fondamentale e i piedini si aggiusteranno con il tempo.

Quale delle due teorie è quella corretta? ritardare la posizione eretta non rallenterà lo sviluppo psichico? E ancora, è così inutile la risonanza magnetica?
Non siamo contenti dello specialista che attualmente segue Agostino, sapresti consigliare un centro affidabile per fare una valutazione neurologica?

Grazie per il tempo che dedicherai ad Agostino.


buon lavoro!


Anna Maria

Io direi che nessuna delle due ipotesi è corretta. Agostino non "deve" gattonare (come ho già spiegato molte volte il gattonamento non è prerequisito di nulla, MEN CHE MAI DEL CAMMINO, ed inoltre si tratta di una posizione in chiusura che favorisce le retrazioni), anzi, con l'ipertono è meglio che non gattoni affatto: continuare a gattonare ad oltranza rovinerebbe le ginocchia le anche e le caviglie anche a chi non ha alcuna patologia.
E' vero che non deve essere messo in piedi se non è pronto (ovvero se non riesce a controllare la patologia almeno parzialmente -stare seduto correttamente mentre mantiene i piedi a terra e si volta o gioca con gli arti superiori), ma assolutamente non è vero che va fatto gattonare "finchè l'ipertono non si sciolga": l'ipertono non si "scioglie", non è un gelato purtroppo, ma il risultato di un'organizzazione alterata del sistema. Questa organizzazione alterata in parte si modifica da sè (il recupero spontaneo è una delle componenti grazie alla plasticità del sistema nervoso centrale), ma generalmente i risultati dell'aspettare che il cervello si decida a modificarsi sono assai scarsi, anche perchè se bastasse aspettare e gattonare, camminerebbero tutti e sappiamo bene che non è così.
Non è vero neanche che va messo in piedi "perchè è una tappa fondamentale" nè che i piedi "si aggiusteranno col tempo": un bambino con una patologia si mette in piedi quando è pronto, e non "perchè ci va messo", esattamente come un bambino sano. I piedi non si "aggiustano" da soli, perchè se bastasse questo semplicemente non avremmo bisogno della riabilitazione: i piedi sono in punta perchè non hanno senso sul piano tattile-cinestesico, e non perchè Agostino "non sta in piedi". Bisognerebbe cambiare ottica: i piedi non servono per camminare, ma sono un organo di senso; il cammino è una conseguenza delle funzioni conoscitive del piede (ma non solo ovviamente!), ed è solo riabilitando queste che si ottiene un recupero qualitativo.
Per quanto riguarda la valutazione, dipende che tipo di valutazione cercate: per la diagnosi o per altri problemi di tipo medico vi conviene rivolgervi ad uno dei tanti grandi centri specialistici. Per gli specialisti, dipende cosa cercate: un ortopedico, un neurologo,...? IO sono sempre dell'idea che bisogna cercare una persona, e non un centro.
Se cercate una valutazione di tipo riabilitativo, beh, se ne volete una dove c'è scritto "ha i piedi così e così, cammina così e così, si muove così e così e non fa questo, questo e quest'altro" direi che basta un qualsiasi neurologo e qualsiasi centro tanto rinomato va bene.
Se volete una valutazione che serva per costruire esercizi che non siano stretching e rinforzo del quadricipite -visto che vediamo ogni giorno come siano inutili -(però con la premessa: se c'è nel vostro territorio un terapista che faccia questo approccio e che poi segua il bambino, la valutazione ha un senso, altrimenti direi di no, diventa un viaggio a vuoto) chiamatemi al telefono e vi posso mandare in un centro che fa valutazioni di questo tipo.

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