venerdì 12 settembre 2008

un pò si dà, un pò si riceve...

oggi è stata una giornata interessante dal punto di vista lavorativo.
le due gemelle hanno continuato la valutazione, hanno ancora domani e poi basta. spero che si riesca a trovare un modo di farle seguire per bene. sul forum invece è iniziata una disquisizione partita dalle staminali ed arrivata più o meno al solito quesito principe "ma come si fa a capire a chi devo dar retta, visto che tutti mi dicono che gli altri fanno schifo?". devo dire che non mi tiro mai indietro quando c'è da incazzarmi (anche quando effettivamente non è che mi sia stato richiesto, di incazzarmi), ma non posso proprio tollerare certi scempi da parte del mondo medico. io i medici comincio ad odiarli: quando me lo dicevano i miei colleghi, non ci credevo, ma oggi... santo cielo.

già in ospedale quando vedevo questi emiplegici trentenni con la Desault, che camminavano con i quadripodi a manetta a un mese dall'ictus, ed il solito terapista macellaro che, radio a palla, ridacchiava coi colleghi mentre tra un e ieri so annato a ballà e un domani c'ho er corso de idrochinesi strombazzava "eddai! tira su sta gamba! forza! dai che ce la fai! bravo!" manco fosse stato un cane da addestrare, mi venivano i brividi.
ma leggere un articolo dove, nel 2006 -anno dell'articolo- (attenzione, nel 2006, non nel 1006 avanti cristo) mi si vuole propinare la validità della CIT, NO. mi RIFIUTO di voler credere (e probabilmente qui mi sbaglio, perchè c'è sempre di peggio) che ci sia qualcuno che pensi VERAMENTE che legando il braccio sano, quello plegico (quando è davvero plegico, e comunque anche negli altri casi) tiri fuori qualcosa di più di una mostruosa irradiazione. agghiacciante veramente. come nel medioevo. vabbè ma d'altra parte se c'è ancora chi ti propina i metodi degli anni '30 spacciandoli pure per novità o magari per tradizione, vabbè, qui andiamo nel folklore.

più che altro la cosa fastidiosa, irritante e soprattutto indicativa di malafede da parte di questi cultori del mondo medico (parlo ovviamente di questa gente che scrive l'articolo), è che mica ti spiegano che i parametri scelti per la valutazione (velocità e forza muscolare, solo a dirli mi vengono i brividi) sono arbitrari ma soprattutto che non sono IN NESSUN CASO indice di miglioramento della patologia perchè semplicemente si sa che il cervello non ne tiene assolutamente conto MAI; che "aumento di forza" significa, in un emiplegico, "aumento del tono" e quindi reattività allo stiramento, irradiazione. schemi elementari e via dicendo.
non ti dicono mica che le scale di valutazione non sono specificate ("miglioramento nell'abilità a compiere 30 azioni quotidiane"... già, vorrei sapere COME però: usando l'altro arto come puntello fisso e supporto di quello sano?); non ti dicono che i tempi presi in considerazione (3-9 mesi dall'ictus) sono tempi assurdi perchè il cervello comincia ad uscire dalla diaschisi dopo 5-6 mesi, quindi se i movimenti escono fuori prima di questo tempo, significa che semplicemente il cervello si è riorganizzato da solo; non ti dicono che ad oggi, considerare un emiplegico sinistro come un emiplegico destro è già di per sè un'aberrazione, un errore metodologico, un orrore riabilitativo, una cattiveria gratuita per quei poveri pazienti che si meritavano qualcosa di meglio di un cazzo di tutore che gli bloccasse l'unico braccio con cui riuscivano magari a lavarsi i denti o girarsi nel letto.

no, non mi voglio incazzare di nuovo. mah, sarà questo è un periodaccio, mi sento un pò in ansia a livello lavorativo, non so perchè. in realtà va tutto abbastanza bene, ma mi sembra sempre di stare sui carboni ardenti, pronta a dover saltellare di qua e di là, boh.

oggi comunque è stato bello perchè una consulenza l'ho chiesta io. ho portato una mia bambina in consulenza dal mio magister, che ha fatto uno strappo alla regola (lui solitamente tratta gli adulti - nel suo caso più che trattarli oserei dire che li cura- ma mi ha fatto un favore), e che è una delle due persone che mi hanno insegnato praticamente tutto quello che so sulla riabilitazione, e perchè no, anche tanto sulla vita (altrimenti non sarebbero stati maestri, ma solo blandi indottrinatori).
ebbene, bisogna avere l'onestà di ammettere quando non si sa più che pesci prendere, e che due teste sono meglio di una, soprattutto se la seconda è molto, ma molto più grande della prima.

osservare qualcuno che sa osservare è illuminante.
guardare qualcuno che cerca quello che c'è sotto al movimento, senza superficializzare, senza banalizzare, ma scavando nel perchè del perchè del perchè, mi fa pensare che probabilmente se mai arriverò ad avere un terzo delle connessioni sinaptiche che ha quest'uomo, probabilmente potrò definirmi pienamente realizzata.


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