Rieccomi dopo un piccolo periodo di assenza. in realtà mi sono comunque dedicata a rispondere a quattro o cinque domande a cui ho ritenuto di dare una risposta privatamente. Ho fatto qualche valutazione, e l'ultimo bimbo visto ieri dovrebbe entrare in terapia da dopo pasqua (della storia di questo bimbo mi piacerebbe poi parlare nei prossimi giorni perchè è esemplare dell'atteggiamento generale verso la riabilitazione da parte degli "addetti ai lavori" e di come questo possa danneggiare i bambini e le famiglie). sto valutando ancora alcune proposte che mi sono state fatte, tra cui la possibilità di incontrare il Professor Nicola Cuomo (cosa che mi interesserebbe molto), noto pedagogista di Bologna con cui, seppur per strade diverse, condivido intenti e percorso di studi (non a caso si parla di interdisciplinarietà delle neuroscienze).
comunque, a parte le mie vicissitudini lavorative, vorrei aprire una parentesi per fare una considerazione relativamente allo studio di quella che è questa "ostica" materia che è la riabilitazione. da molto c'è l'annuncio a lato del blog dove c'è scritto che cerco una tirocinante. ebbene, in questi mesi sono stata contattata da moltissime studentesse apparentemente entusiaste e vogliose di imparare, con cui ho intrattenuto brevi conversazioni via email o molto più spesso lunghe telefonate in cui ho spiegato la mia posizione sul piano riabilitativo ed etico ed in cui ho ascoltato, per decine di volte, la stessa storia delle scuole che non formano, dei docenti che non sanno insegnare, dei contenuti che non vengono passati, dei tirocini inutili. ho proposto il mio aiuto (ovviamente gratuito) ad insegnare quello che so, che seppur non molto, è sicuramente meglio della grande maggioranza di quello che c'è in giro; ho inviato proposte concrete di partecipazione ai gruppi di studio e alle attività dell'Associazione che, mi si permetta, sono di un peso culturale notevole e permettono veramente di circondarsi di persone che hanno voglia e volontà di imparare e studiare; in cambio ho ricevuto entusiastiche manifestazioni verbali di volontà di apprendere, di imparare, grandi entusiasmi e tanti sì voglio venire non vedo l'ora.
Ai fatti, a parte una ragazza che è venuta per un paio di settimane un paio di mesi fa e che poi ha (fortunatamente) trovato lavoro e che si è comportata più che correttamente, mi sono trovata con un vuoto totale di correttezza da parte degli studenti. richieste di informazioni le cui risposte sono cadute nel vuoto (che chiedi a fare se poi non mi rispondi?), email senza risposta (non mi contattate se non volete una risposta!), addirittura persone che prendono appuntamento e poi non si presentano senza neanche avvertire, cosa che nella mia vita professionale, con i pazienti mi era capitata una volta sola.
al di là del fatto che ora toglierò l'annuncio di ricerca di una tirocinante perchè sono un pò stufa di sentirmi presa in giro e di perdere tempo, il mio consiglio per tutti gli studenti a questo punto è: se volete imparare davvero, non vi arriverà a casa una busta con dentro un bignami impara la riabilitazione in 10 mosse in una settimana. se non vi sentite soddisfatti da quello che le scuole vi passano, è vostro dovere (nei confronti della professione che state intraprendendo e dei pazienti che tratterete) informarvi, cercare, circondarvi di persone che hanno la volontà, la voglia e l'impegno di portare avanti un certo tipo di professionalità. e muovervi. questo implica impegno, tempo, studio e sicuramente sacrificio, ma lamentarvi e basta non cambierà la vostra situazione (a parte farmi perdere tempo prezioso in cui potrei fare altro), anzi, probabilmente la cambierà in peggio perchè più in là potreste guardarvi indietro e scoprire di essere diventati proprio come quei terapisti di cui tanto dicevate male. a proposito di lamentarsi e basta, consiglio a tutti di leggere questo articolo, ed in generale un pò tutti i contenuti del blog di Antonella Randazzo. bisogna prendere consapevolezza delle scelte che si fanno: anche le non-scelte sono delle scelte, e molto spesso danneggiano tutti.
comunque, a parte le mie vicissitudini lavorative, vorrei aprire una parentesi per fare una considerazione relativamente allo studio di quella che è questa "ostica" materia che è la riabilitazione. da molto c'è l'annuncio a lato del blog dove c'è scritto che cerco una tirocinante. ebbene, in questi mesi sono stata contattata da moltissime studentesse apparentemente entusiaste e vogliose di imparare, con cui ho intrattenuto brevi conversazioni via email o molto più spesso lunghe telefonate in cui ho spiegato la mia posizione sul piano riabilitativo ed etico ed in cui ho ascoltato, per decine di volte, la stessa storia delle scuole che non formano, dei docenti che non sanno insegnare, dei contenuti che non vengono passati, dei tirocini inutili. ho proposto il mio aiuto (ovviamente gratuito) ad insegnare quello che so, che seppur non molto, è sicuramente meglio della grande maggioranza di quello che c'è in giro; ho inviato proposte concrete di partecipazione ai gruppi di studio e alle attività dell'Associazione che, mi si permetta, sono di un peso culturale notevole e permettono veramente di circondarsi di persone che hanno voglia e volontà di imparare e studiare; in cambio ho ricevuto entusiastiche manifestazioni verbali di volontà di apprendere, di imparare, grandi entusiasmi e tanti sì voglio venire non vedo l'ora.
Ai fatti, a parte una ragazza che è venuta per un paio di settimane un paio di mesi fa e che poi ha (fortunatamente) trovato lavoro e che si è comportata più che correttamente, mi sono trovata con un vuoto totale di correttezza da parte degli studenti. richieste di informazioni le cui risposte sono cadute nel vuoto (che chiedi a fare se poi non mi rispondi?), email senza risposta (non mi contattate se non volete una risposta!), addirittura persone che prendono appuntamento e poi non si presentano senza neanche avvertire, cosa che nella mia vita professionale, con i pazienti mi era capitata una volta sola.
al di là del fatto che ora toglierò l'annuncio di ricerca di una tirocinante perchè sono un pò stufa di sentirmi presa in giro e di perdere tempo, il mio consiglio per tutti gli studenti a questo punto è: se volete imparare davvero, non vi arriverà a casa una busta con dentro un bignami impara la riabilitazione in 10 mosse in una settimana. se non vi sentite soddisfatti da quello che le scuole vi passano, è vostro dovere (nei confronti della professione che state intraprendendo e dei pazienti che tratterete) informarvi, cercare, circondarvi di persone che hanno la volontà, la voglia e l'impegno di portare avanti un certo tipo di professionalità. e muovervi. questo implica impegno, tempo, studio e sicuramente sacrificio, ma lamentarvi e basta non cambierà la vostra situazione (a parte farmi perdere tempo prezioso in cui potrei fare altro), anzi, probabilmente la cambierà in peggio perchè più in là potreste guardarvi indietro e scoprire di essere diventati proprio come quei terapisti di cui tanto dicevate male. a proposito di lamentarsi e basta, consiglio a tutti di leggere questo articolo, ed in generale un pò tutti i contenuti del blog di Antonella Randazzo. bisogna prendere consapevolezza delle scelte che si fanno: anche le non-scelte sono delle scelte, e molto spesso danneggiano tutti.
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